Rinascente Tritone, su abusi edilizi annullati atti del Comune

Il Consiglio di Stato boccia l'intervento del Campidoglio e del Mibact per mettere al sicuro il grande magazzino dalla causa intentata dai vicini di casa

Rinascente di nuovo bocciata. Il Consiglio di Stato ieri ha infatti annullando gli atti del dipartimento Urbanistica capitolino e dal Mibact che avrebbero dovuto mettere al sicuro il grande magazzino dalla causa intentata dai vicini di casa, che lamentano (causa cubature del maxi-store) la perdita della vista su San Pietro.

La vicenda si trascina da anni. Il Consiglio di Stato si era già espresso annullando il vecchio permesso di costruire. Ieri – riporta il dorso locale di Repubblica – la sentenza che ha confermato come Comune e Sovrintendenza (con gli atti di marzo e aprile 2018) non abbiano aggiunto niente di nuovo rispetto agli abusi già contestati dai magistrati. Anzi, riproponendo le stesse motivazioni – spiega Repubblica – per i giudici possono essere accusati di “violazione del giudicato”.

A guidare le fila degli agguerriti residenti di via dei Due Macelli c’è Paolo Savona, ex ministro per gli Affari europei del governo giallo verde e oggi presidente Consob.

Al grande magazzino di via del Tritone – inaugurato nel 2017, dopo 11 anni di lavori –  gli inquilini del palazzo di fianco contestano la realizzazione di 4.000 metri quadri, compresi la terrazza che avrebbero tolto loro la vista su San Pietro. Da ieri possono quindi tornare a chiedere che siano demoliti e recuperare così la vista perduta.

 

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