Bisognera’ attendere la composizione della squadra di governo del premier incaricato Mario Draghi per capire se l’attuale titolare del Mef, Roberto Gualtieri, sara’ o meno il profilo che il Pd intende schierare per il Campidoglio. Dove a pochi mesi dalle elezioni sia i dem sia il centrodestra sono ancora privi di sfidanti da contrapporre a Virginia Raggi. L’opzione di una possibile candidatura a sindaco di Roma di cui si vocifera da giorni, a quanto filtra, sarebbe tenuta in considerazione dal titolare dell’Economia, visto il prestigio dell’incarico e la possibilita’ di svolgerlo in una fase in cui le limitate risorse delle casse capitoline sarebbero affiancate da una parte dei fondi del Recovery Plan.
Al momento il ministro e’ concentrato sugli impegni del governo uscente, caratterizzato dai decreti Ristori per arginare i danni economici provocati dalla pandemia di Covid. Nel frattempo attende gli sviluppi della delicata fase delle consultazioni. La stima tra Draghi e Gualtieri si e’ consolidata negli anni passati a Bruxelles, uno alla guida della Bce l’altro tra i banchi dell’Europarlamento. Il nome del titolare dell’Economia ricorre tra quelli che potrebbero far parte del nuovo esecutivo, anche se la collocazione potrebbe essere con un incarico differente. Qualora non facesse parte del nuovo esecutivo, l’ex docente universitario – con una formazione politica a sinistra tra il quartiere Prati e l’Istituto Gramsci – potrebbe virare sulla corsa al Campidoglio. “E’ un nome autorevole, su cui anche il M5s potrebbe convergere al ballottaggio”, il ragionamento che viene proposto da esponenti Dem romani. Poco meno di un anno fa il ministro ha ottenuto oltre il 60% dei voti nelle suppletive alla Camera per il centro storico della Capitale. Una test significativo ma parziale visto che si tratta di un collegio da anni blindato per il centrosinistra. Mentre, numeri alla mano, le comunali a Roma si vincono nei popolosi Municipi di periferia.
Nel frattempo anche il centrodestra attende l’esito delle consultazioni per poi occuparsi della tornata di elezioni amministrative, che tra gli oltre 1.200 Comuni al voto oltre a Roma vede Milano, Torino, Bologna e Napoli. Da verificare se la scelta della Lega e di Forza Italia di sostenere il nuovo governo e quella di Fratelli d’Italia di restare all’opposizione possa lasciare delle scorie tra gli alleati. In questi giorni tra gli esponenti di Fratelli d’Italia crescono le quotazioni di Andrea Abodi, presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo, come possibile candidato. A quanto filtra il manager e’ stato sondato nelle scorse settimane e starebbe riflettendo sulla possibilita’ di candidarsi.
Lo stesso Andrea Abodi non esclude di poter accettare l’invito della coalizione del centrodestra a correre come sindaco di Roma per le elezioni amministrative del 2021. Interpellato su questa ipotesi, Abodi ha spiegato: “Al momento ho ancora bisogno di qualche giorno. Se lo sto considerando? Certamente e’ una scelta importante e va valutata bene”. Sessant’anni, manager, Abodi e’ stato presidente della Lega calcio di serie B e consigliere di amministrazione di Coni servizi.
Il suo profilo troverebbe d’accordo sia la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni sia quello della Lega Matteo Salvini. In alternativa resta il nome di Guido Bertolaso, sponsorizzato soprattutto dalla Lega.
O la suggestione di Antonio Tajani fatta circolare da esponenti di Forza Italia. Nei giorni scorsi l’ex capo della Protezione Civile ha preso un nuovo incarico con la Regione Lombardia per gestire il piano vaccinale territoriale. Ma, come gia’ avvenuto nel 2016, avrebbe comunque dato la sua disponibilita’ per la corsa al Campidoglio. Di fatto il centrodestra sembra lavorare ad un profilo piu’ tecnico e meno politico per tentare di tornare a guidare Palazzo Senatorio. Una scelta che pero’, ragionano alcuni dirigenti locali, andrebbe accompagnata da una campagna elettorale con i leader nazionali impegnati spesso assieme al candidato sui territori per farlo conoscere. La formazione del nuovo governo fornira’ delle indicazioni anche in questo caso.