Roma 2021: Astorre (Pd), mai con Raggi, valuteremo idee Polverini

Fassina a Astorre: elezioni comunali non sono X Factor

Il Pd per le elezioni comunali a Roma “non aprira’ mai a una convergenza con la sindaca Raggi. Diamo un giudizio negativo sulla sua esperienza amministrativa, incapace di esprimere una visione strategica e prepariamo un’alternativa”. Lo dice in una intervista al “Corriera della Sera”, il senatore del Partito democratico e segretario del Pd Lazio, Bruno Astorre.

Per quanto riguarda l’ipotesi di una collaborazione con l’ex presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, Astorre tiene a precisare: “se anche sul territorio dovesse strutturarsi una compagine liberaldemocratica, le forze del tavolo di centrosinistra decideranno se e come avvalersi dei contenuti che potrebbe portare l’ex governatrice della Regione Lazio”, conclude.

“Strana idea di futuro per Roma quella del segretario regionale del Pd Bruno Astorre: al suo orizzonte, addirittura, il passato buio dei saluti romani di Renata Polverini. Per snobbare Virginia Raggi e’ disposto proprio a tutto”. Lo scrive su Facebook l’assessore al Personale di Roma Capitale Antonio De Santis.

“Sono preoccupanti le parole del senatore Astorre, segretario Regionale del Pd Lazio, in merito alle elezioni a Roma. Nella sua intervista ad un grande quotidiano, prospetta il perimetro della possibile coalizione di centro-sinistra soltanto in negativo: no Salvini, no Meloni, no Raggi, senza differenziazioni, nonostante l’alleanza politica con il M5S al livello nazionale” Lo scrive in un post su Fb Stefano Fassina, consigliere di Sinistra Per Roma, promotore di Roma Ventuno. “Riconosce giustamente la portata politica del passaggio sul voto di fiducia al Governo Conte: però, con grande disinvoltura, include Renata Polverini perché ha votato la fiducia e ha rotto con Forza Italia, ma anche Carlo Calenda che invece, con i suoi e +Europa, alla Camera e al Senato, non l’ha votata – sottolinea Fassina -. Il tavolo dell’Alleanza per Roma, avviato a ottobre dal Pd romano, è stato smontato, nonostante l’importante disponibilità al confronto vero avuta da un qualificato e radicato tessuto associativo della città. Ma nessun problema per il programma, gli interessi economici e sociali da rappresentare, l’universo fuori dalla Ztl da recuperare e il candidato o la candidata da individuare come sintesi riconoscibile e garanzia effettiva del pluralismo della coalizione: facciamo le primarie come una puntata di X-Factor e risolviamo. Caro Bruno, così non andiamo molto lontano” conclude Fassina nel post.

 

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