I nuovi equilibri di governo si incrociano inevitabilmente con gli sviluppi della corsa elettorale su Roma. Nel centrodestra – ma anche nel centrosinistra dove però c’è l’ipotesi di una chiamata alle primarie a marzo – i leader di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia oggi hanno confermato che una divisione a livello nazionale non si tramuterà in una spaccatura della coalizione nelle amministrative del 2021. La convergenza su un nome nella Capitale, tuttavia, sembra ancora lontana. Sul candidato per Roma l’ultima parola la avrà Giorgia Meloni che ha lasciato a Matteo Salvini la scelta su Milano.
In queste ore appare sempre più debole, se non del tutto tramontata, l’ipotesi di Guido Bertolaso, nome sostenuto da Forza Italia che però tra l’Assemblea capitolina e i Municipi ha perso un gran numero di eletti e oggi conta soltanto 8 consiglieri nei tredici municipi della Capitale, tenuto conto dei due, il IV e l’XI, che sono commissariati. Bertolaso, inoltre, oltre a non avere un buon rapporto con Meloni, è impegnato alla guida della campagna vaccinale in Lombardia e, soprattutto, dopo la clamorosa uscita di scena dalla competizione del 2016, quando Silvio Berlusconi gli chiese un passo indietro per appoggiare Alfio Marchini, è davvero inverosimile che possa accettare di mettersi di nuovo in gioco.
Altri due nomi, quindi, sono circolati nel centrodestra, ma entrambi sembrano non destinati ad arrivare alle urne. Uno è quello dell’ex comandante generale dell’Arma dei carabinieri, Giovanni Nistri, rispetto al quale più volte, in passato, Silvio Berlusconi ha espresso stima. Una figura che in Fratelli d’Italia è considerata forte dal punto di vista del nome, ma carente di esperienza amministrativa: difficilmente otterrà il via libera di Giorgia Meloni. L’altro è Andrea Abodi, presidente dell’Istituto del credito sportivo e consigliere di Abi, Associazione bancaria italiana. Un nome che non dispiacerebbe in Fd’I, tuttavia – a quanto apprende Agenzia Nova – il manager avrebbe già cortesemente rigettato l’invito.
Infine, seppure a singhiozzo a causa delle numerose questioni nazionali collegate all’emergenza sanitaria e alla crisi economica, prima dell’apertura della crisi di governo – sempre secondo fonti di Agenzia Nova – ci sarebbero stati contatti tra Giorgia Meloni e il leader di Rinascimento Vittorio Sgarbi che nell’autunno scorso ha lanciato la sua candidatura a sindaco ma ormai da prima di Natale non partecipa al dibattito elettorale sulla Capitale.
L’ipotesi in campo per qualche settimana è stata quella di proporre il critico d’arte quale candidato della coalizione di centrodestra, affiancato in ticket da una o due figure con forte esperienza amministrativa sul territorio. L’idea in queste ore, però, sembra tramontata ma non resta esclusa una convergenza di Sgarbi nella coalizione di centrodestra che, in caso di vittoria, potrebbe affidargli la guida dell’assessorato alla Cultura o della Sovrintendenza capitolina.