Roma: 5 bambini intossicati in piscina, uno è grave. Medici Sima: “Casi sempre più frequenti”

Il più grave, 9 anni è ricoverato in Terapia intensiva e rischierebbe gravi danni neurologici per inalazione da cloro

Non un caso isolato, ma solo “l’ultimo di una serie di gravi episodi che si stanno verificando con sempre più frequenza nelle piscine italiane, e che mettono a rischio la salute dei cittadini”. A dirlo è la Società italiana di medicina ambientale (Sima), riferendosi a quanto avvenuto ieri pomeriggio, in via Capanna Murata in zona Borghesiana a Roma, dove cinque bambini tra i 5 e gli 11 anni sono finiti in ospedale dopo un bagno in piscina nella piscina scoperta del centro sportivo Imperium Eventi, probabilmente per una intossicazione da cloro. Il più grave, 9 anni – secondo quanto riporta il dorso romano de La Repubblica – è ricoverato in Terapia intensiva e rischierebbe gravi danni neurologici per inalazione da cloro. Gli altri, due sono stati dimessi poco dopo essere stati visitati, altri due sono stati ricoverati, all’Umberto I.

“I prodotti chimici normalmente utilizzati per la disinfezione delle acque delle piscine sono classificati come pericolosi perché in gran parte corrosivi – ha spiegato il presidente Sima, Alessandro Miani – Nel caso in cui ipocloriti e cloroisocianurati vengano a contatto con i correttori di acidità possono liberare cloro gassoso, gas tossico per inalazione responsabile di intossicazioni acute anche molto gravi. In pochi sanno che sostanze molto diffuse come cloro e ammoniaca causano nell’uomo gravi ustioni a naso, gola, occhi, trachea e grandi vie aeree anche solo dopo pochi minuti dall’esposizione, e provocano spesso tosse ed emissione di sangue con l’espettorato, oltre a conati di vomito e difficoltà respiratorie – ha proseguito Miani – L’intossicazione cronica da cloro porta a congiuntiviti, anemie, bronchite cronica, alterazioni neuropsichiche, turbe dispeptiche, alterazione dentaria, insufficienza renale, edemi. In caso di esposizione prolungata e massiccia si può arrivare a complicanze più gravi, come lesione delle vie aeree e infezioni polmonari. I casi di intossicazione nelle piscine italiane stanno purtroppo aumentando: tuttavia i soggetti più a rischio sono i lavoratori addetti alla produzione di insetticidi, disinfettanti, metallurgia, e quelli che operano nel campo della potabilizzazione delle acque”, ha concluso

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