Oggi a Roma si è tenuta la prima udienza del processo a Pietro Genovese, che lo scorso dicembre ha investito e ucciso Gaia e Camilla, due ragazze di 16 anni, su Corso Francia a Roma. Il gup del tribunale di Roma ha rigettato la richiesta di sentire come testimone David Moshe Rubin, che guidava la Smart che ha frenato davanti alle ragazze, ma ha accolto comunque la richiesta di rito abbreviato avanzata da Pietro Genovese.
“Per noi e’ una sofferenza che si rinnova tutti i giorni. Il fatto che Genovese non fosse in aula un po’ ci ha deluso, speravamo almeno di poterlo guardare negli occhi. Comunque siamo sereni e crediamo nella giustizia”. Lo affermano le madri di Camilla Romagnoli e Gaia Von Freymann, le due 16enni, al termine della prima udienza del processo.
L’imputato e’ accusato dalla Procura di omicidio stradale plurimo. Il giudice ha respinto la richiesta della difesa di ascoltare il conducente della smart che la notte del 22 dicembre freno’ per far passare le due ragazze poi travolte dal suv guidato dal Genovese.
“Nessuna sentenza potra’ lenire questa tragedia, siamo qui non per spirito di vendetta ma per avere giustizia”, ha aggiunto l’avvocato Giulia Bongiorno legale del padre di Gaia. All’esterno del tribunale erano presenti amiche e amici delle due minorenni che hanno esposto uno striscione con la scritta: “Siamo con voi”.
La prossima udienza e’ stata fissata al 28 di settembre quando saranno sentiti pubblici ministeri e parti civili.