Roma al top per la tariffa rifiuti, Ama in affanno

L’ultimo rapporto Ispra mettono in evidenza come a Roma e nel Lazio si paghi troppo. Incidono la raccolta e il trasporto

Rifiuti in via Vanvitelli zona Testaccio.

A Roma ogni abitante in media paga 270,4 euro euro per la gestione dei rifiuti, troppo. Certo, quasi la metà di Venezia, ma comunque molto di più  rispetto alle città più virtuose. I costi minori si rilevano per Campobasso, 166,5 euro/abitante, Trento, 172,3 euro/abitante e Catanzaro con 174,4 euro/abitante. E’ quanto emerge dal rapporto Ispra, non troppo tenero con la Capitale.

Il Lazio è la terza regione per costo

Nel 2022, il costo totale annuo pro capite del servizio per macroarea geografica risulta maggiore al Centro con 228,3 euro/abitante (-2,5 euro/abitante rispetto al 2021), seguito dal Sud con 202,3 euro/abitante (dato inalterato rispetto al 2021) e dal Nord con 170,3 euro/abitante (-4,3 euro/abitante rispetto al 2021). I dati confermano il Nord quale macroarea con il minor costo pro capite, inoltre, rispetto al 2021, in tale macroarea si assiste a una diminuzione del costo per abitante in termini generali. Con 230 euro per abitante, il Lazio è la terza regione per costo della gestione dei rifiuti.

Raccolta e trasporto a Roma costano troppo

La voce che maggiormente incide sul costo totale è quella relativa alla raccolta e trasporto delle frazioni differenziate (CRD), con 62,6 euro/abitante al Centro (+2,4 rispetto al 2021), 55,4 euro/abitante al Sud (+1,8 rispetto al 2021) e 43,7 euro/abitante al Nord (-1,3% rispetto al 2021). Insomma il fatto che una città come Roma sia costretta a portare fuori regione la propria ‘monnezza’ incide non poco sulle tasche dei romani.

Alfonsi: pochi mezzi Ama a disposizione 

Far funzionare meglio gli impianti e rafforzare la differenziata possono contribuire a far diminuire le tariffe. La differenziata è in sostanza ferma al 45,9%. Per l’assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi è “un dato che ha indubbiamente risentito delle difficoltà logistiche palesate dall’azienda AMA, che hanno avuto il loro maggiore impatto nella primavera/estate di quest’anno con il crollo verticale del numero dei mezzi a disposizione per la raccolta. E, nonostante ciò, le previsioni di raccolta differenziata per il 2023 superano il 47%, con un ulteriore incremento di un punto percentuale”.

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