L’amministratore delegato di Acea, Fabrizio Palermo, in una lettera al quotidiano “La Repubblica” risponde in merito alle accuse sollevate da alcune dipendenti riguardo alla sua gestione del personale.
La vicenda ha origine da una lettera inviata alla presidente di Acea, Micaela Castelli, in cui una hostess lamenta atteggiamenti vessatori da parte di Palermo. Tra le accuse, quella secondo cui Palermo vorrebbe scegliere personalmente le hostess e le vorrebbe giovani. L’amministratore delegato replica: “Non è vero che sia Acea a scegliere le hostess. Le hostess vengono individuate e selezionate dalla ditta esterna che ne definisce anche la retribuzione. Acea non entra nel processo di selezione, figuramoci l’amministratore delegato”.
Ancora: “Non è vero che le hostess siano costrette ad alzarsi in piedi al passaggio del managment. Nessuno lo ha mai chiesto. Alle hostess è stato chiesto soltanto quanto previsto dal contratto” e “inoltre si precisa che l’ad non ha mai dato indicazioni specifiche ad alcuna hostess”.
Palermo smentisce poi tutte le altre accuse e “infine – conclude – siamo consapevoli che intervenendo su situazioni pregresse con l’intenzione di efficientare l’azienda e rivedere numerosi contratti di appalto al fine di migliorare il servizio e far risparmiare soldi ai contribuenti e ai cittadini romani, si creino sacche di insoddisfazione che possano generare operazioni di discredito e diffamazione”.