Case popolari, locali commerciali e box occupati dai Fasciani di Ostia. Strutture di proprietà dell’Ater finite nelle mani del clan del litorale romano e diventate depositi di armi e droga.
È quanto emerso dall’indagine dei carabinieri, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia che ha portato al divieto di dimora per una coppia di italiani.
I due, legati al clan Fasciani, sono accusati di invasione di edifici e riciclaggio, con l’aggravante mafiosa.
Un appartamento, sette locali commerciali e 75 box in via delle Ebridi e via Martinica, nel quartiere di Ostia Nuova, feudo delle famiglie Spada e Fasciani, erano stati occupati senza averne il diritto. Alcune cantine erano diventate basi logistiche e depositi per lo stoccaggio di materiali illeciti. A suffragare le ipotesi di chi indaga è stato “il rinvenimento, all’interno di un box oggetto di indagine, di armi con matricola abrasa e relativo munizionamento, il cui potenziale offensivo era da ritenersi appetibile per le organizzazioni criminali operanti sul territorio”.
La coppia era riuscita ad aggiudicarsi i tanti immobili presentando un modello unico informatico di aggiornamento degli atti catastali con dati erronei. I locali finiti al centro dell’inchiesta sono stati posti sotto sequestro. Tra di essi ci sono una palestra, un bar, una pizzeria, un negozio di materassi, un’attività di tappezzeria per auto, un negozio adibito alla vendita di artifizi pirotecnici e anche una onlus.
Sulla vicenda è intervenuto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri che ha ringraziato l’Arma e aggiunto: “Nessuno spazio per la criminalità organizzata nel nostro litorale”.“Grande apprezzamento” per l’operazione è stato espresso dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, secondo il quale “azioni sul territorio come questa testimoniano l’incessante lavoro di magistratura e forze dell’ordine per contrastare l’odioso racket delle occupazioni abusive di alloggi pubblici e ripristinare la legalità, sottraendo spazi alla gestione dei traffici illeciti e fornendo risposte concrete a quelle comunità su cui grava il peso di una forte pressione criminale”.
“Contro le occupazioni abusive – ha concluso il ministro – stiamo attuando, sull’intero territorio nazionale, una precisa strategia d’azione che proseguirà senza sosta”.