A Matteo Salvini contesta posizioni sui migranti lontane dai dettami della Costituzione, agli uffici amministrativi del Comune di Roma – di cui è vicesindaco – scarsa efficienza e talvolta incompetenza. È un Luca Bergamo a tutto campo quello intervistato da Repubblica sullo stato dell’arte nel governo di Roma. Un tagliando sulla gestione della Capitale che ‘l’indipendente’ della giunta Raggi fa senza remore, confermando quella dose di autonomia che finora lo ha reso immune dai principali scossoni che hanno toccato l’amministrazione guidata da Virginia Raggi.
Due estati fa Radiocolonna ha raccontato il potere e l’influenza di un ‘non grillino tra i grillini’. Virginia Raggi era in vacanza e il suo vice non sembrava trovarsi poi così a disagio nel ruolo di reggente del comune.
Nell’intervista odierna, Luca Bergamo ammette le difficoltà nel bilancio AMA e conferma la sua linea sulla mobilità che prevede lo stop dei bus turistici dal centro. Non nasconde i problemi della Capitale ma allo stesso tempo rivendica i risultati raggiunti sul fronte dei contratti di servizio triennali per le partecipate e su quello degli spazi di finanza pubblica che sono riusciti a ritagliare per Roma.
Bergamo poi se la prende con gli sgomberi che lasciano un vuoto sociale e culturale nella città e auspica un rapporto più equilibrato tra comune e spazi occupati.
Nel complesso, l’intervista al vicesindaco di Roma appare lontana dagli annunci di venti che cambiano o di festeggiamenti al balcone prima del raggiungimento di un risultato. Un non grillino tra i grillini per l’appunto, che conclude l’intervista dicendo di trovarsi bene nel suo ruolo fintanto che riuscirà a portare avanti un lavoro in sintonia con le proprie sensibilità.