Roma: bimbo con due madri, ‘Campidoglio non trascrive atto nascita’

Partito Gay, Comune chiarisca. Gualtieri: scritto a Viminale per garantire trascrizione

Il Campidoglio non ha accolto la domanda, presentata da due donne sposate in Francia, di trascrizione integrale dell’atto di nascita del loro figlio, registrato a Parigi con l’indicazione di entrambe le donne come madri del piccolo. Lo denuncia l’avvocato delle due donne e presidente di Rete Lenford, Vincenzo Miri. La coppia, riferisce l’associazione per i diritti Lgbti, e’ formata da una cittadina italiana e da una cittadina francese; ha avuto un figlio nell’ottobre 2021, nato a Parigi a seguito di procreazione assistita e li’ registrato come figlio di entrambe le donne, come previsto dalla legge francese.  Quando si e’ trasferita a Roma, ha chiesto al sindaco di trascrivere integralmente l’atto di nascita del bambino. Miri spiega di aver illustrato al comune che l’attivita’ richiesta dalle due donne “doveva considerarsi non solo pienamente legittima, ma anche dovuta”.

Ma l’amministrazione non avrebbe accolto la domanda “richiamando istruzioni genericamente fornite dal ministero dell’Interno in tema di trascrizione di atti con genitori dello stesso sesso e trascrivendo parzialmente l’atto di nascita, con l’indicazione della sola mamma che lo ha partorito”, riferisce l’avvocato.

Chiediamo chiarimenti al Comune e al sindaco. Proprio per dare diritti ai figli abbiamo lanciato il referendum sul matrimonio egualitario, ora sospeso in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale, che consentirebbe il riconoscimento dei figli come oggi avviene per le coppie eterosessuali, bypassando il parlamento che con il Ddl Omotrasfobia ha mostrato di non sostenere i nostri diritti”. Lo afferma il portavoce del Partito Gay – Lgbt+, Fabrizio Marrazzo, primo firmatario Referendum “Si’ matrimonio egualitario”. “In Parlamento ci sono in elaborazione proposte di legge sul matrimonio, quindi chi non ha voluto sostenere il Referendum potrebbe sostenere tali proposte si spera”, aggiunge Marrazzo.

La replica

Il Campidoglio precisa che non vi è stato da parte degli uffici anagrafici nessun “rifiuto” dettato da scelte politiche dell’amministrazione. Gli uffici hanno infatti potuto procedere alla sola trascrizione parziale dell’atto in applicazione di una chiara circolare del Ministero dell’Interno che espressamente prescrive che “è possibile procedere alla trascrizione soltanto parziale di un provvedimento straniero che dichiari il rapporto di genitorialità di coppie dello stesso sesso”. Come è noto gli uffici anagrafici in queste funzioni sono Ufficiali di Governo ed Organo Periferico del Ministero dell’Interno e sono quindi tenuti per legge a seguire le indicazioni del Viminale.

Il Campidoglio ritiene tuttavia che la circolare del Viminale confonda fattispecie tra loro diverse come, da un lato, la trascrizione di atti formati all’estero e la formazione di atti in Italia e, dall’altro, maternità biologica e differenti percorsi di genitorialità non consentiti dalla legge. Per questo, su input del Sindaco Gualtieri, gli uffici capitolini hanno scritto al Ministero dell’Interno chiedendo, in attesa di un auspicabile intervento normativo del Parlamento, di riconsiderare le istruzioni agli uffici anagrafici distinguendo tra fattispecie chiaramente incompatibili con il quadro normativo vigente e altre, come quella del caso in questione, che appaiono meritevoli di diverso trattamento a tutela degli interessi dei minori e del rispetto dei diritti della coppia omogenitoriale.

“L’amministrazione guidata da Roberto Gualtieri – si legge in una nota -sostiene con forza e convinzione un ampliamento della sfera dei diritti ed è impegnata affinché ci siano passi in avanti formali e solidi che non espongano le persone a regole imprecise e precarie. Roma Capitale è quindi a fianco della coppia e chiede quindi di poter completare la trascrizione dell’atto”.

 

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