Roma Centro: elezioni, Leo sfida Gualtieri

Ecco chi sono i protagonisti  delle suppletive per la Camera di domenica 1 marzo

 

Sulla carta non ci dovrebbe essere partita nelle elezioni suppletive per la Camera dei Deputati che si svolgeranno nel collegio Roma domenica primo marzo. Roberto Gualtieri, ministro Pd dell’Economia e Finanze nel governo giallo-rosso di Giuseppe Conte, dovrebbe subentrare senza tanti patemi d’animo a Paolo Gentiloni che era stato qui eletto nelle elezioni del 2018 e che ha lasciato l’incarico parlamentare a Montecitorio per diventare Commissario europeo.

Per il centrosinistra, il collegio di Roma centro rappresenta una sicurezza, anche perche’, rispetto a due anni fa, si presenta compatto. Nel 2018, infatti, LeU non faceva parte della coalizione ed aveva presentato un suo candidato che raccolse il 5,18% dei consensi contro il 42,05% di

Gentiloni:  Quindi, a bocce ferme, Gualtieri parte da una base del 47,23 per cento che sembra inattaccabile dai suoi avversari, ma le ultime consultazioni elettorali hanno dimostrato che, con il crollo delle ideologie, il voto puo’ cambiare dall’oggi al domani e risente non solo delle candidature fra le quali scegliere, ma anche della situazione politica e dai segnali che l’elettore vuole mandare alla classe politica.

Gualtieri: inoltre, deve vedersela soprattutto con il candidato del centrodestra, Maurizio Leo, che puo’ vantare un curriculum di tutto rispetto e che spera che il vento che gonfia le vele della sua coalizione in tutta Italia (la sconfitta in Emilia-Romagna e’ stata onorevole e fino all’ultimo ha tenuto con il fiato sospeso i dirigenti del Pd) possa continuare a soffiare anche a Roma.

Al di la’ della diversa collocazione politica, sono molte le cose che accomunano i due duellanti.

Sono entrambi romani e nati nello stesso mese di luglio (il 19 Gualtieri, il 25 Leo) ma con undici anni di differenza (il ministro e’ nato nel 1966 mentre il suo rivale principale nel 1955); tutti e due sono laureati, il primo in Lettere moderne con PhD in Scienze storiche, il secondo in Giurisprudenza. Tutti e due sono docenti (l’esponente del Pd e’ professore associato di Storia contemporanea alla Sapienza, quello di Fratelli d’Italia docente presso la Scuola di Polizia tributaria della Guardia di Finanza e la Scuola superiore dell’Economia e delle Finanze).

In politica due esperienze diverse: Gualtieri europarlamentare dal 2009 al 2019 (in questa legislatura era presidente della Commissione Problemi economici e monetari del Parlamento europeo) ha lasciato Bruxelles per l’incarico ministeriale nel governo Conte-bis.

Leo e’ stato deputato dal 2001 al 2013 (tra l’altro e’ stato presidente della Commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria. L’esponente di FdI puo’ inoltre contare sulla sua conoscenza di molti problemi della Capitale (e’ stato assessore al Bilancio ed allo Sviluppo economico del Comune di Roma nella giunta Alemanno dal giugno 2009 al gennaio 2011).

Come si vede, entrambi hanno un’ampia competenza sui temi economici e, cosa che non guasta, sono tutti e due romani.

Chi sceglieranno i circa 160 mila cittadini chiamati alle urne? Ce lo diranno i risultati anche se, come detto, la bilancia sembra pendere dalla parte di Gualtieri e Nicola Zingaretti.

 

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