“Una debolezza strutturale del fabbricato” ma “la causa scatenante dell’evento si è attribuita con certezza all’intervento dell’uomo ed in particolare ai lavori attinenti la straordinaria manutenzione che‚ nel progetto, prevedeva la demolizione dei tramezzi all’interno dell’appartamento suddetto”. Lo scrive il giudice monocratico di Roma nelle motivazioni della sentenza con cui nel febbraio scorso ha condannato tre persone per il crollo avvenuto il 22 gennaio del 2016 in un palazzo sul Lungotevere Flaminio.
Il tribunale riconobbe provvisionali per oltre 500 mila euro. Nei confronti degli imputati l’accusa era di crollo colposo. In merito all’abbattimento dei tramezzi il magistrato aggiunge che “furono completamente eliminati senza le dovute accortezze”, una demolizione “effettuata in maniera molto rapida e cioè in una settimana appena, dal 19 al 21 gennaio 2016, e questo -a quanto pare- per una sollecitazione alla rapidità dei lavori proveniente forse dal committente (al fine di un risparmio di spesa o altro non noto motivo )”.