Ci siamo, tutto pronto al Palais des congrès d’Issy. Dopo gli ultimi appelli di Roma, della saudita Riad e della coreana Busan. Saranno i 182 delegati del Bureau international des Expositions a decidere quale città ospiterà l’Expo del 2030. Il voto poi circa un minuto per il conteggio e si saprà il verdetto, e se nessuno raggiungerà i 120 voti necessari per vincere al primo turno, sapere chi andrà al ballottaggio. Grande attesa fin dal mattino ma è difficile che qualcuno dei delegati possa cambiare idea all’ultimo minuto.
Per rappresentare la città di Roma presenti il sindaco Roberto Gualtieri, la vicegovernatrice del Lazio Roberta Angelilli e il ministro per lo Sport, Andrea Abodi. Assenti Giorgia Meloni e Francesco Rocca.
Il Comitato promotore della candidatura romana, presieduto dell’ambasciatore Giampiero Massolo, si dice “fiducioso”. In ballo c’è un progetto che, secondo le stime vale complessivamente oltre 50 miliardi di euro tra entrate dirette e indotto, tanto per Roma che per l’Italia. Siamo in attesa del vedetto.