“Quello che succedeva e succede con le bici ora sta succedendo con i monopattini. Quando farà più freddo e brutto tempo li ritroveremo nel Tevere”. È il commento su Facebook di un utente romano che forse dipinge al meglio i timori e le prospettive per i monopattini in sharing del Comune di Roma. Inaugurati da poco assieme alle e-bike con un accordo tra l’amministrazione di Roma ed Helbiz, nella Capitale sono sbarcati circa 1000 monopattini elettrici, con l’intenzione di arrivare a circa 16mila coinvolgendo altri operatori di settore, Dott, Lime e Bird in primis.
Ma tornando all’incipit, il mobility sharing romano si rivela ogni volta complesso e pieno di insidie. Come raccontato dal blog Roma fa Schifo, la Capitale s’è risvegliata dall’ultimo weekend con tanti monopattini riversati per terra o in stato d’abbandono:




Sono gli inconvenienti del free floating, ovvero la possibilità di noleggiare e parcheggiare dove si vuole, nei limiti delle regole. Limiti il più delle volte poco chiari o non rispettati, con il risultato di trovare flotte di mezzi che monopolizzano un marciapiede o che giacciono riversati per terra. Un po’ come le bici gialle in sharing di Obike, in quel caso con una sorte che è andata ben al di là di un semplice monopattino abbattuto in via dei Fori Imperiali: in quel caso, sono stati tanti gli episodi di incuria e vandalismo, con mezzi trovati nel Tevere o smembrati e rotti all’interno dei parchi pubblici.


Insomma, la speranza è che la previsione pessimista e disillusa dell’utente romano sia sbagliata, ma – visto l’esordio dei nuovi mezzi – c’è il rischio che sia realistica.