L’emergenza rifiuti sale di livello. La raccolta continua ad andare a rilento. Cresce l’accumulo di immondizia e i liquami intorno ai ‘’cassonetti’’. Si allargano le zone maleodoranti. Aumenta l’allarme igienico e sfiora quello sanitario. La sindaca Virginia Raggi incassa la solidarietà del collega milanese, Beppe Sala, ma continua a non sapere come procedere per affrontare alla radice il problema. Intanto sale la tensione sociale. Al punto che il personale dell’Ama ha subito direttamente un’aggressione verbale di alcuni cittadini che si sono introdotti nella sede di Trastevere.
Ciascuno non si esime però dall’esprimere il suo punto di vista, e lanciare proclami o accuse. Il ministro dell’ambiente, Sergio Costa, al termine dell’incontro con la sindaca Virginia Raggi, ha invitato alla cooperazione istituzionale. Quale? Non è dato sapere. Infatti il ministro M5S getta gran parte della responsabilità sulla Regione, governata dal PD Nicola Zingaretti, lanciando un appello perché assicuri la massima capienza e si arrivi a un piano impiantistico regionale in grado di chiudere strutturalmente il ciclo dei rifiuti.
La Regione, accusata pubblicamente dalla sindaca Raggi, di ‘’complottare’’ contro il Comune, ha comunque predisposto turni forzati anche di domenica negli impianti di Frosinone, Viterbo e Latina per aiutare Roma a smaltire i rifiuti. Ma l’assessore regionale ai Rifiuti, Massimiliano Valerani, che ha respinto le insinuazioni della Raggi, ha sottolineato che l’emergenza riguarda la raccolta. E la stessa Ama, per bocca del membro del cda Massimo Ranieri, riconosce che la situazione riguarda soprattutto la raccolta dei rifiuti e deriva dal gap tra il fabbisogno per i materiali indifferenziati prodotti da Roma e i conferimenti ridotti da tempo agli impianti.
In questa situazione dove nessuno sembra propenso a ‘’sporcarsi le mani’’ e ripulire con adeguati provvedimenti la città, liberando cittadini e turisti dalla morsa della sporcizia e dell’odore, rasentano quasi il ridicolo gli annunci di tardive iniziative strategiche, soprattutto quando è palese la mancanza di una tattica per il presente.
‘’Per far fronte al declino di Roma, Amministrazione, ceto dirigente, cittadini, università devono essere allineati verso un approccio sistemico alla soluzione dei problemi della Capitale’’. Ben venga questo auspicio dell’assessore al Commercio e Turismo, Carlo Cafarotti, che annuncia, in collaborazione con l’Assessore Luca Montuori una pianificazione strategica sullo sviluppo economico e urbanistico della capitale.
Benissimo anche farla finita con la ‘’contesa politica’’, che ha rallentato l’evoluzione e quindi i vantaggi di essere città metropolitana. L’iniziativa ‘’Capitale Italia’’, promossa dal Centro Economia Digitale, che associa le facoltà di economia delle Università, è stata accolta con favore dai partiti presenti sul territorio di Roma Capitale e nella Regione Lazio. Dal PD al M5S , ai Fratelli d’Italia, è stato assicurato che si darà seguito alla proposta del presidente Rosario Cerra di collaborazione competitiva sul piano politico per rilanciare la Capitale.
Purtroppo però quando finalmente si pensa al futuro, a progetti che potrebbero ridestare interesse e attrarre finanziamenti per la crescita di Roma, la mala gestione del passato e del presente, alla quale si associa lo scarso senso civico della popolazione, diventa sempre più un macigno insormontabile, come oggi i rifiuti e da sempre i trasporti.