Roma: imbrattata storica sede di FdI alla Garbatella. Rampelli stigmatizza in Aula

Vicepresidente Camera: atto simbolico, da lì partito percorso di Meloni

Il vice presidente della Camera Fabio Rampelli, di Fratelli d’Italia, è intervenuto in Aula per “stigmatizzare quanto accaduto la notte scorsa a Roma: atti di vandalismo hanno deturpato la sede storica di Fratelli d’Italia alla Garbatella”, ha detto Rampelli sottolineando il significato “simbolico” perchè da quella sede “è partito il percorso di Giorgia Meloni”.

“Voglio stigmatizzare quello che è accaduto a Roma la scorsa notte. Si sono verificati in questi giorni atti di vandalismo particolarmente feroci e cinici. In genere sono compiuti nella viltà dell’anonimato ma stavolta sono stati pubblicizzati e lanciati nel circuito web diventando virali. Tutto questo ha generato trambusto, turbolenza e risentimento”, ha dichiarato Rampelli intervenendo in aula.

“Atti vandalici – ha aggiunto – si sono verificati nella storica sezione di Fdi nel quartiere Garbatella, luogo simbolico perché da lì è iniziato il percorso politico e sociale dell’attuale capo del Governo Giorgia Meloni”. “Non soddisfatta di aver imbrattato con scritte ingiuriose e inaccettabili la sezione – ha proseguito Rampelli – la stessa pattuglia si è recata a piazza Vescovio dove c’è un cippo che ricorda Francesco Cecchin, un ragazzo del Fronte della Gioventù che nel 1979 – era una serata di giugno – passeggiava con sua sorella. Da un’auto in corsa sono usciti estremisti che lo hanno selvaggiamente picchiato a morte e scaraventato giù da un muro. Dopo 19 giorni di coma morì. Si tratta di episodi che non hanno conosciuto colpevoli, vittime e famiglie che non hanno avuto giustizia. Queste scritte hanno colpito sia il monumento innalzato negli anni della giunta Alemanno sia lo stesso muretto”. “Altro episodio nella stessa notte – ha continuato Rampelli – ha preso di mira Villa Chigi, luogo a noi particolarmente caro perché fu oggetto della battaglia politica di Paolo Di Nella, anche lui militante del Fronte della Gioventù che inaugurò la stagione dell’ambientalismo non conformista. Anche lui ucciso dalla violenza politica. Il Comune di Roma – governava Walter Veltroni – decise di intitolargli un viale di questa villa e, come ogni anno, anche lo scorso 9 novembre ha deposto una corona di fiori sotto la sua lapide. La notte scorsa è stata cosparsa di benzina e incendiata”.

“Credo sia opportuno e utile – ha avvertito – che gli organi investigativi ricostruiscano nei dettagli le dinamiche di tutti gli episodi incresciosi accaduti in queste settimane, i cortei violenti, la rissa tra studenti a Firenze, gli ignobili vandalismi di ieri notte e individui i colpevoli di ogni violenza”. “Ma la spirale che si sta innescando deve farci riflettere: questi ragazzi sono figli di questo parlamento. Quelli di destra e quelli di sinistra: ieri è stato l’anniversario di Valerio Verbano, militante di sinistra ucciso sotto gli occhi dei genitori. Ho aspettato un intero giorno per capire se i partiti dessero il segnale di stop senza se e senza ma alla violenza crescente, ma c’è stato un silenzio imbarazzante, come a non voler comprendere la portata simbolica di questi gesti: colpire luoghi che sono ritenuti sacri da decine di migliaia di persone può solo rischiare di scatenare reazioni inconsulte da parte di facinorosi senza cervello e senza cuore della parte opposta”.

“Dobbiamo elevare noi una condanna per fermare coloro che vogliono il ripetersi di quella guerra civile strisciante che trent’anni fa ha stroncato la vita a tanti giovani innocenti che volevano essere armati solo dei propri ideali e invece, a 18 anni si sono trovati in mano P38, mitragliette Skorpio e chili di tritolo? Chi gli consegnò le munizioni per alimentare la strategia della tensione?”. “In tutto questo – ha concluso Rampelli – va reso onore al Sindaco di Roma Roberto Gualtieri che, diversamente dal suo partito, ha immediatamente condannato gli atti vandalici e ha provveduto a ripulire i siti violati dai teppisti e a programmare per oggi il ripristino della corona sotto la lapide di Paolo Di Nella”.

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