Roma: in 7 Municipi arrivano 21 nuove pietre di inciampo

in memoria deportati e vittime Olocausto

Ventuno nuove pietre d’inciampo dal centro storico alla periferia di Roma. Ventuno sampietrini recanti una targa in ottone in ricordo delle vittime della deportazione politica, razziale o militare sono state installate in questi giorni nella Capitale in sette Municipi di Roma. Il progetto, curato da Adachiara Zevi, è promosso e organizzato dall’associazione Arte in Memoria.

Le prime cerimonie si sono tenute nel Municipio Roma I dove sono state poste nove pietre. La prima in via Santa Maria del Pianto, al civico 10 è dedicata a Pacifico Di Consiglio, giovane ebreo che ha avuto il coraggio di ribellarsi prima all’arroganza dei fascisti, e poi ai criminali nazisti e ai loro collaboratori italiani. Si passa poi in via Portico D’Ottavia, civico 9 dove è stato ricordato Settimio Della Rocca, arrestato a Roma e deportato nel campo di sterminio di Auschwitz e non sopravvissuto all’Olocausto. La terza è stata inaugurata in via Della Luce, civico 3, per celebrare Cesare Di Cave, Elisa Di Cave, Emma Di Nepi, Elvira Bemporad, Betta Di Cave. Pietra dell’inciampo anche in via dei Marescotti, civico 4, per ricordare Giacomo Di Veroli, Erminia Rosa Manasse, Ugo Giorgio Di Veroli, poi in via Goffredo Mameli, civico 30 dove la targa omaggia Emanuele Terracina, deportato nel campo di sterminio di Auschwitz.

Sempre nel Municipio I la sesta pietra è stata posta in via Zuccari, civico 3, ed è dedicata a Oreste Cerroni, arrestato perché stampava con altri tre compagni manifesti di propaganda contro i nazifascisti. Anche in via Nazionale è stata installata una pietra d’inciampo per ricordare Paolina Del Vecchio, arrestata il sedici ottobre 1943 e deportata nel campo di sterminio di Auschwitz. A Gina Sonnino e suo figlio Ugo Novelli è stata dedicata la pietra in viale Giulio Cesare, civico 109, mentre in via della Giuliana, civico 133, è stata omaggiata Sara Papo. Tre le pietre d’inciampo poste nel Municipio Roma V, una in via Arpino 6 è in memoria di Aldo Ercoli, membro del Partito d’Azione, detenuto a Regina Coeli e fucilato alle Fosse Ardeatine. La seconda è in via Fortebraccio 25, la pietra è in memoria di Angelo Galafati, medaglia d’argento al valor militare per aver continuato ad affrontare il nemico nonostante le gravi ustioni riportate durante uno scontro, si rifiuta di aderire al Partito nazionale fascista, rinchiuso a Regina Coeli e fucilato alle Fosse Ardeatine. Ultima in via dei Ciceri 129, in memoria di Sisto Quaranta, rastrellato nel 1944 al Quadraro, deportato al campo di concentramento di Fossoli e successivamente trasferito nel campo di lavoro tedesco di Duderstdt, sopravvissuto alle torture rientra a Roma e ci lascia nel 2017.

Nel Municipio Roma VII sono state installate invece quattro pietre d’inciampo: in via Collazia 20, pe compagni di partito: fu trovato in possesso di armi e di documenti ritenuti compromettenti. In via Lanuvio 46, la targa ricorda invece Arnaldo Finocchiaro, arrestato perché sorpreso a compiere atti di sabotaggio nei confronti dei tedeschi e in via dei Laterensi 91, Leonardo Butticè e Goffredo Romagnoli.

Nel Municipio Roma VIII sono state inaugurate ieri due pietre d’inciampo dedicate a Giuseppe Felici e Libero De Angelis, entrambi partigiani sottratti alla vita in giovane età dai soldati tedeschi, riconosciuti dall’amministrazione territoriale “figli della Resistenza e della Garbatella”. L’installazione è avvenuta in via Massaia 22 e 65 alla Garbatella. Giuseppe Felici, nato a Roma il 6 gennaio 1923, è morto fucilato a Campo Reatino il 9 aprile 1944 è stato un militare e partigiano italiano, decorato con la medaglia d’oro al valor militare alla memoria nel corso della Seconda guerra mondiale. Libero De Angelis, cresciuto nel Lotto 28 alla Garbatella, patriota socialista e partigiano delle Brigate Matteotti, fu arrestato e condotto a via Tasso il 3 aprile ’44, quindi trucidato a La Storta durante la ritirata nazista proprio il 4 giugno 1944 insieme ad altri prigionieri.

Sempre ieri ad Acilia è stata collocata la prima pietra di inciampo del Municipio Roma X, in memoria del partigiano Lido Duranti: la posa è avvenuta davanti alla casa della famiglia del partigiano ucciso alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944.

Questa mattina nel Municipio Roma II, in piazzale Aldo Moro, civico 7, davanti la sede del Cnr è svolta la cerimonia di apposizione in ricordo della famiglia Anticoli: Fiorella Anticoli, Gemma Anticoli, Giacomo Anticoli, Luciana Anticoli, deportati ar Elisabetta Margherita Di Capua e Fiorina Baraffael, in via Denina 42, per Ornello Leonardi, arrestato, dietro delazione di una spia, mentre svolgeva delle attività per i suoid Auschwitz senza più fare ritorno.

Infine oggi nel Municipio Roma I, via Sant’Angelo in Pescheria 34, è stata posta la ventunesima pietra d’inciampo per onorare la memoria di Giuseppe Moscato, Emilia Pavoncello, Lazzaro Moscato, Bruno Anselmo Moscato. L’intera famiglia fu arrestata nella casa di via Sant’Angelo in Pescheria 34. All’arrivo ad Auschwitz Emilia e i suoi due bambini furono mandati direttamente a morire nelle camere a gas. Giuseppe, invece, fu scelto per i lavori forzati. Morì anche lui ad Auschwitz nell’aprile del 1944. “L’apposizione delle pietre d’inciampo ha il grande valore di arricchire il patrimonio della memoria condivisa da trasmettere alle generazioni più giovani e di testimoniare la storia drammatica che sconvolse e cambiò per sempre la vita di migliaia di cittadini romani – ha spiegato l’assessore alla Cultura di Roma Miguel Gotor a margine di una delle cerimonie -. Abbiamo voluto, a ottobre scorso, con le celebrazioni per l’80mo anniversario del Rastrellamento degli Ebrei da Roma, rendere patrimonio collettivo la memoria di quegli anni che hanno cancellato famiglie e spezzato vite anche nella nostra città. Ed è un monito, affinché ciò che è stato non si ripeta mai più, carico di speranza in un momento storico in cui perdiamo i testimoni diretti e ognuno di noi diviene parte di una responsabilità che si fa collettiva”.

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