È in arrivo un Natale caldissimo per la mobilità di Roma. Stavolta non per colpa – o non solo – dei mezzi pubblici mancanti, ma per le grandi agitazioni in programma da parte di NCC e pullman turistici. I primi – per volontà governativa – potrebbero essere obbligati a tornare in rimessa dopo ogni servizio. Una rivoluzione che li porterà in piazza il 29 novembre e non si escludono anche agitazioni successive. Ma la vera novità riguarda i torpedoni e arriva dalla Commissione Mobilità che s’è riunita ieri sul tema: dal 1 gennaio stop all’entrata dei bus turistici nella Area C di Roma, il Centro Storico. In questo caso la rivolta si preannuncia pesantissima e – come riporta il Corriere – potrebbe tenere sotto scacco la mobilità capitolina per ben 14 giorni, dal 10 al 24 dicembre. Nel bel mezzo delle festività natalizie.
Una levata di scudi che rischia di mettere ulteriormente in ginocchio la viabilità e tutte le attività connesse al transito cittadino: dagli spostamenti lavorativi agli esercizi commerciali, già fiaccati dal Black Friday e con la prospettiva di un Natale piuttosto magro.
Ma amministrazione va avanti e non sembra preoccupata dai piccoli – e grandi – focolai di protesta che riguarderanno la Capitale.
Come raccontato da Radiocolonna, nel cronoprogramma per Roma – da qui a inizio 2019 – non c’è solo lo scontro con NCC e torpedoni ma anche la sperimentazione delle strisce blu a pagamento – in alcuni punti della città – anche per i residenti.
Una somma di sfide (per alcuni coraggiose, per altri azzardate) che metterà sotto pressione l’amministrazione – e la città – con l’auspicio che il conto da pagare in termini di vivibilità non sia troppo salato.