Roma: intossicazione da botulino, condannata titolare locale del Pigneto

ad un anno e 8 mesi di carcere, pena non sospesa

Hanno rischiato la vita, o nella migliore delle ipotesi, di perdere la vista per una intossicazione di botulino mangiando un panino in un rinomato locale al Pigneto a Roma. Sono state sei, le persone, che sul finire del 2016, rimasero intossicate mangiando un panino che conteneva sottaceti risultati poi contaminati dalla pericolosa tossina. Il processo a carico della titolare del locale si è concluso ieri con la condanna ad un anno e 8 mesi di carcere, pena non sospesa, per la titolare del locale che è tutt’ora in attività.

La donna rispondeva di lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive. Quattro le parti civili costituite alle quali il giudice ha condizionato la sospensione della pena al pagamento di una provvisionale, per ciascuna parte civile di 3mila euro. Il giudice non ha concesso le circostanze attenuanti generiche perchè l’avvocato Samanta Salucci, legale di una delle parti civili ha dimostrato, insieme ai colleghi, l’atteggiamento tenuto dalla indagata “che è stato – dice il legale – di totale disinteresse e negazione dell’accaduto rifiutando sempre ogni richiesta di corresponsione di un risarcimento che gli abbiamo fatto per la nostra assistita, una donna di 84 anni che per 20 giorni è stata ricoverata in ospedale rischiando di morire oltre ad avere 75 giorni di prognosi, a causa dei problemi alla vista ed al cuore”.

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