Un altro ‘Madoff’ in manette all’ombra del Colosseo. Un broker d’investimenti è finito agli arresti domiciliari nell’ambito di una inchiesta della Procura della Capitale per abusiva attività finanziaria. Il procedimento penale prende le mosse dalle denunce querele presentate per truffa da diversi soggetti (professionisti, imprenditori, famosi atleti e procacciatori sportivi) accomunati dalla circostanza di disporre di ingenti somme di denaro da investire e dalla conoscenza dell’indagato. Il provvedimento giudiziario è stato eseguito dai militari del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di finanza.
Gli investigatori delle Fiamme gialle hanno anche proceduto al sequestro di beni, utilità e contanti per circa 70 milioni di euro nei confronti del broker. Il passa parola, la promessa di rendimenti elevati a fronte di un profilo di rischio sostanzialmente nullo e l’esibizione di documenti attestanti che una di queste società era controllata da una primaria banca internazionale hanno spinto numerosi investitori ad affidare al broker i propri risparmi, anche per importi ingenti, che non sono stati restituiti.
Dopo le iniziali promesse di rendere indietro quanto investito, l’indagato – secondo quanto emerge dalle denunce – avrebbe interrotto ogni tipo di comunicazione coi clienti, i quali si sono rivolti all’autorità giudiziaria. In base agli elementi finora raccolti dalla Gdf, sono emersi indizi gravi secondo i quali il soggetto colpito dalla misura – attraverso due società inglesi al medesimo riconducibili risultate essere prive della necessaria autorizzazione ad operare – avrebbe prestato abusivamente servizi di investimento e di gestione collettiva del risparmio. Gli accertamenti sviluppati hanno consentito di accertare che, dal 1999 al 2020, soltanto i soggetti querelanti hanno versato alle due società investigate un importo pari a circa 70 milioni di euro.