Roma: la denuncia degli studenti del liceo Russell, “alunno con disagio psicologico costretto a interrogazione”

"La scuola ha rinfacciato allo studente il fatto che durante l'estate si sia divertito e uscito con gli amici e non abbia studiato - spiegano gli studenti su Instagram - e questo dopo che il ragazzo per più di un anno si era isolato in casa. La risposta della preside è stata vergognosa: il sistema scolastico delle scuole pubbliche non sostiene elementi considerati fragili, non li segue e anzi li mette davanti alla decisione di cambiare scuola"

“Uno studente, da tempo con un disagio psicologico certificato e che si era rinchiuso in casa per più di un anno, è stato messo alle strette per essere interrogato, senza rispettare il piano didattico personalizzato e i bisogni educativi speciali”. La denuncia arriva dagli studenti del liceo Russell di Roma che domani sul caso terranno una conferenza stampa.

“La scuola ha rinfacciato allo studente il fatto che durante l’estate si sia divertito e uscito con gli amici e non abbia studiato – spiegano gli studenti su Instagram – e questo dopo che il ragazzo per più di un anno si era isolato in casa. La risposta della preside è stata vergognosa: il sistema scolastico delle scuole pubbliche non sostiene elementi considerati fragili, non li segue e anzi li mette davanti alla decisione di cambiare scuola”.

“Una scuola che non si interessa dei problemi psicologici degli studenti, una scuola gabbia che ci toglie il respiro con la logica della competizione fra studenti e della costanti valutazioni – continuano – Ciò che è avvenuto al Russell non può essere tollerato, infatti domani faremo una conferenza stampa per mettere alla luce i problemi di una scuola gabbia che opprime e sfrutta e per richiedere la creazione di un organo di controllo studentesco per monitorare i rapporti della scuola verso i disagi psicologici che vivono gli studenti e le studentesse con bisogni educativi speciali”.

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