Roma, la Metro C ogni 9 minuti è davvero una vittoria?

Ferve il dibattito tra utenti e addetti ai lavori dopo il post di Enrico Stefàno. Il parere di TPL Roma

“Un piccolissimo risultato che avevamo seguito insieme in commissione da mesi: da domani la frequenza della #MetroC passa a 9 minuti. Iter è stato più lungo del previsto con passaggi tra Enti diversi, ma importante è stato arrivare a un concreto miglioramento del servizio. Un grazie in particolare ad Atac e Roma Metropolitane che ci hanno supportato in questo non facile percorso burocratico”. Con queste parole, qualche giorno fa, il consigliere pentastellato di Roma Capitale Enrico Stefàno ha dato la buona novella agli utenti del traporto pubblico romano. La frequenza della Metro C, in sintesi, passa da 12 minuti a 9 minuti.

Sul web – luogo a cui l’ex presidente della mobilità ha affidato l’annuncio – sono arrivati commenti di ogni genere. La maggior parte plaude alla notizia e considera l’aumento della frequenza come un avvicinamento della linea agli standard di una metropolitana come la Metro A o la Metro B. Altri la ritengono una vittoria mutilata, visto che sarebbe ben lontana da una frequenza ‘da metropolitana’.

La Metro C a 9 minuti, quindi, è una vittoria o no per la città?

La risposta è sfumata e la dà, in parte, lo stesso Stefàno rispondendo a un utente su Twitter. Finché non ci saranno miglioramenti infrastrutturali previsti per la fine del 2020, è il succo del discorso, la frequenza non potrà scendere sotto gli 8 minuti.

“Chiamarla vittoria è davvero troppo – confida a Radiocolonna il blogger TPL Roma – la vittoria vera sarebbe avere un’infrastruttura che tagli la città da nord a sud-est, come previsto per la Metro C a regime. Questo è un piccolo miglioramento realizzabile praticamente a costo zero inserendo altri due treni in linea”.

Quando ci sarà allora una frequenza che si avvicini a quella delle altre metropolitana?

“Per scendere a 4 minuti di frequenza bisognerà aspettare l’apertura del tronchino di via Sannio, ovvero nel 2021, ed i nuovi 4 treni previsti dai fondi MIT – conclude TPL Roma – L’apertura del tronchino di via Sannio risolverebbe il problema della marcia ‘banalizzata’ nella tratta Malatesta-San Giovanni, dove, appunto, i treni viaggiano sullo stesso binario sia in direzione San Giovanni che in direzione Pantano che permette quindi inserire solo due treni nella suddetta tratta (uno per binario). Poi, una volta aperto il tronchino, sarà comunque necessario valutare l’impatto che potrebbero avere frequenze migliori della Metro C sulla Metro A, già satura nella tratta centrale.”

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