Tra bandiere rosse e bianche, megafoni e fumogeni è iniziata la manifestazione promossa dalla Rete degli studenti medi del Lazio, contro il piano di dimensionamento scolastico approvato il 23 dicembre scorso dalla giunta Rocca. La delibera sul dimensionamento scolastico prevede l’accorpamento degli istituti scolastici che, secondo gli studenti e i partiti politici del centrosinistra, porterebbe alla chiusura di 23 istituti in tutto il Lazio nell’anno scolastico 2025-2026. Per la coordinatrice regionale della Rete degli studenti medi del Lazio Bianca Piergentili, sono circa 300 le persone che parteciperanno alla protesta in piazza Oderico da Pordenone davanti la sede della Regione Lazio.
“La scuola non si taglia, Rocca giù le mani”, si legge in rosso e nero su uno striscione retto dagli studenti. Altri gridano dal megafono: “La scuola è pubblica e noi la salveremo con la lotta” e “Siamo tutti antifascisti”.
“All’appello di oggi hanno aderito tutti i consiglieri regionali di opposizione, i partiti e i sindacati – ha detto la studentessa Piergentili -. Siamo qui perché vogliamo salvare la scuola pubblica. Dal prossimo anno scolastico, quindi 2025-2026, chiuderanno le autonomie scolastiche fra scuole tra medie e superiori. Questo vuol dire cancellare la rappresentanza studentesca e tutti i servizi che vengono oggi offerti dalla scuola e creare dei grandi istituti con oltre duemila studenti. Oggi siamo qui per dire che questa non è polemica, perché sulla scuola non si taglia”, ha concluso.