Nei giorni scorsi è apparso uno strano volantino per le strade del Municipio VII di Roma. Non la pubblicità di una pizzeria o di un centro estetico, ma l’annuncio di una petizione contro la pista ciclabile di Via Tuscolana, un progetto di oltre due chilometri per dotare la consolare di una ciclabile che collegherà le piste già esistenti al Parco degli Acquedotti e sulla Togliatti.
Un progetto che ha fatto discutere ma che ha il merito di lanciare la sfida della ciclabilità urbana su una strada dove la sosta selvaggia e il traffico la fanno da padrone dalla mattina alla sera.
A firmarla l’Associazione Culturale ‘Enrico Berlinguer’ di Via Opita Oppio, Quadraro, che chiede lo stop alla sindaca Virginia Raggi e alla presidente di municipio Monica Lozzi per un progetto che “restringe la strada”, “riduce i parcheggi”, “aumenta il traffico” e quindi – secondo il ragionamento – “aumenta l’inquinamento dell’aria”:
L’associazione probabilmente non ha colto il senso di una sfida che mira proprio a quel traffico veicolare che ha margini di riduzione anche senza creare disagi alla cittadinanza. E può combattere le doppie file – quelle sì, che generano traffico – mediante la nascita si un’infrastruttura che ospiterà i tanti ciclisti che ogni giorno subiscono l’imprudenza di macchine che gli sfrecciano accanto o che aprono la portiera in corsa.
Sulla pagina Facebook dell’associazione c’è stata la levata di scudi di tanti cittadini che non hanno apprezzato le posizione espressa.
“Il traffico non è un fatto ineluttabile, è qualcosa da ridurre. E le corsie ciclabili sono una soluzione funzionale economica e di veloce realizzazione, con ampia casistica di funzionalità a livello nazionale e internazionale – replica alla proposta un utente – Documentarsi prima di esprimere un’opinione dovrebbe essere la base, specie se ci si accosta a certi nomi che pretenderebbero rispetto”.
Il comitato in seguito ha commentato ma il risultato non è stato dei più brillanti: