Roma: parte il cantiere dell’alleanza a sinistra

Segretario cittadino Pd convoca tavolo, "primarie per candidato"

Il cantiere per l’alleanza del centrosinistra per la corsa in Campidoglio e’ ufficialmente aperto. Dopo che si e’ riunita per oltre tre ore la segreteria romana, ribadendo la necessita’ delle primarie per scegliere il candidato sindaco, oggi il segretario cittadino del Pd Andrea Casu mette attorno al tavolo le varie anime del centrosinistra della Capitale. I Dem portano all’incontro una posizione chiara: le primarie sono imprescindibili anche se piu’ che una gabbia -e’ stato fatto notare- saranno, come vuole la tradizione delle primarie, uno spazio aperto a contributi.

Un riferimento non esplicito a Carlo Calenda la cui candidatura (non ancora ufficializzata) ha rianimato, nel bene e nel male, da giorni il Pd. Altro punto non negoziabile per il Pd, e piu’ volte ribadito dal segretario Nicola Zingaretti, e’ il no netto alla candidatura di Virginia Raggi che ad agosto ha preso tutti in contropiede, anche una parte di M5S, annunciando di volere correre nuovamente anticipando di fatto i tempi della campagna elettorale. Raggi del resto, che dal 19 ottobre affrontera’ il processo d’appello sulle nomine dopo l”assoluzione in primo grado, ha fatto sapere di non avere nessuna intenzione di fare un passo indietro. Almeno fino ad ora, almeno col campo sgombero di fatto da candidature di ‘peso’ del Pd: nonostante l’appello esplicito di Zingaretti, che ha ricordato come lui stesso a suo tempo si sacrifico’ lasciando l’Europarlamento per candidarsi prima al Campidoglio e poi -in corsa- alla Regione Lazio, i ‘big’ non hanno accolto l’invito.

David Sassoli, il ministro Roberto Gualtieri o Paolo Gentiloni non si sono fatti avanti, anzi il presidente del Parlamento europeo e’ tornato piu’ volte ribadire l’intenzione di non volere scendere in campo per Roma perche’ gia’ impegnato in Europa. Al tavolo di stasera pesa il convitato di pietra Carlo Calenda. E pesa anche il fatto che non ha sciolto la riserva e che molti attori della coalizione, primo fra tutti Italia Viva, non si sono espressi esplicitamente.

E’ prevista per questo la partecipazione della segretaria romana di Azione Flavia De Gregorio oltre che quella di Paolo Ciani di Demos, rappresentante di una buona fetta del mondo cattolico. Insomma i punti fermi sembrano per ora le primarie e, in controtendenza con l’esperienza di governo, il no ad M5S, o meglio a Raggi. Sul tavolo restano le candidature sparse di Monica Cirinna’, Paolo Ciani, Giovanni Caudo, Amedeo Ciaccheri, Sabrina Alfonsi, Tobia Zevi. Candidature espressione del territorio che, questo il timore, rischierebbero di non coagulare molti consensi. Intanto mentre Massimo Giletti, invocato dal centrodestra come possibile candidato, medita sul da farsi, Vittorio Sgarbi, primo cittadino di Sutri, lancia la sua corsa a Palazzo Senatorio sollecitando l’appoggio proprio del centrodestra o, in alternativa, le primarie.

Una proposta la sua che ha aspettative alte, “insistendo sulla tradizione da Nathan ad Argan”, e che promette “a titolo assolutamente gratuito” di trasformare Roma in un luogo di cultura “non inferiore a Parigi”. Poi anche una assaggio di giunta, in parte fatta di transfughi dal governo Raggi: “richiamerei Minenna, Raineri, Berdini, Colomban e metterei Geminello Alvi al bilancio”.

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