Roma: protesta sulla Casilina degli autodemolitori

Rimasti coinvolti del rogo scoppiato lo scorso 9 luglio in viale Palmiro Togliatti.

Un rogo

Lamiere bruciate in mezzo alla strada e traffico bloccato questa mattina in viale Togliatti, nel tratto di strada vicino a dove sabato e’ scoppiato il maxi incendio a Centocelle, nella periferia sud-est di Roma. La protesta degli autodemolitori, presenti numerosi nella zona in cui e’ divampato il rogo, si e’ conclusa dopo la convocazione ricevuta per venerdi’ prossimo in Campidoglio: e’ l’ultimo atto dell’odissea legata al trasferimento fuori dal centro abitato degli sfasciacarrozze. E ora Comune e Regione promettono di accelerare per arrivare a una soluzione.

Tra ritardi amministrativi, ‘assalti’ alla Regione Lazio, ricorsi al Tar e alla Consulta, promesse mancate, il dossier autodemolitori tiene banco da oltre 20 anni anni a Roma. Uno dei tanti e non certo di secondo piano. La ‘scena’ e’ stata riconquistata con il recente maxi incendio che, partito da una zona di smaltimento illegale di rifiuti, si e’ poi alimentato bruciando gomme, lamiere e materiali industriali degli autodemolitori presenti nella zona.

A mediare con il gruppo l’assessora all’Ambiente e Rifiuti di Roma Capitale Sabrina Alfonsi. Presenti anche le forze dell’ordine e i vigili del fuoco che presidiano l’area per evitare accessi indebiti.

Presenti anche i presidenti del V e del VII Municipio, Mauro Caliste e Francesco Laddaga.

Sono una ottantina gli autodemolitori – una quarantina lungo viale Togliatti – nella lista da spostare in estrema periferia della Capitale. Una lista ormai sepolta dalla polvere. Risale, infatti, al 1997 il tavolo di lavoro interistituzionale che avrebbe dovuto indicare una nuova collocazione. Poi nel 2009 fu l’allora giunta del sindaco Gianni Alemanno ad approvare una delibera mirata ad individuare le aree alternative. Nulla di fatto. Ci riprovo’, senza successo, la sindaca 5 Stelle, Virginia Raggi che ora sui social rivendica: “Ora questi ‘sfasciacarrozze’, come io chiedo da anni, vanno finalmente delocalizzati da Roma. Avevo avviato l’iter ed hanno provato a fermarmi. Ormai non ci sono piu’ scuse che possano reggere”. “Adesso gli autodemolitori qui non possono piu’ stare sono solo un cumulo di ferro. Occorre – sottolinea Caliste – rendere il Parco di Centocelle fruibile anche sull’entrata di via Palmiro Togliatti. Gli sfasciacarrozze – continua il presidente del Municipio V – accetterebbero una nuova collocazione ma sono 20 anni che gli sono state fatte promesse. Ma concretamente non e’ stato fatto nulla. Qui siamo nel cuore di Centocelle che oltre ad essere un polmone verde della citta’ e’ anche un’area archeologica. Gli autodemolitori non possono piu’ stare a ridosso delle abitazioni. Occorre agire in breve tempo”.

Ora il Comune promette di accelerare.

E dopo le due sentenze della Corte Costituzionale, (la numero 189 del 7/10/2021) e del Tribunale amministrativo regionale, (la numero 12487 del 3/12/2021, sez II bis) Campidoglio e Pisana comunicano la “ripresa immediata” del tavolo di lavoro per la delocalizzazione degli autodemolitori.

“Quello che e’ successo sabato ci impone di ridefinire immediatamente le nostre agende di lavoro” dichiara Sabrina Alfonsi, assessora capitolina all’Ambiente. “Oltre al danno ambientale, sulle cui cause le autorita’ preposte faranno i dovuti accertamenti, oggi – conclude – abbiamo aziende e lavoratori senza la possibilita’ di lavorare, migliaia di tonnellate di rifiuti incendiati da rimuovere quanto prima e un’area interamente da riqualificare. D’accordo con gli assessori Lombardi e Valeriani della Regione Lazio, nell’abito delle rispettive competenze ambientali e urbanistiche e di programmazione impiantistica, nei prossimi giorni ci siederemo attorno a un tavolo per trovare da subito una soluzione”.

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