“Più elevate concentrazioni di metalli rispetto all’outdoor e presenza di ferro sia nella forma di ematite che di magnetite (Fe3O4)” con “concentrazioni di PM all’interno della metropolitana talmente alte da poter contribuire all’esposizione totale” nonostante sia “poco noto il ruolo che gioca tale esposizione (non sono stati condotti studi epidemiologici)”.
È uno stralcio dello studio del 2016 “Inquinamento dell’aria indoor nel sistema-metropolitana nelle città europee” condotto dall’ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – in collaborazione con L’Università La Sapienza di Roma durante l’evento internazionale ECOMONDO.
Il lavoro è stato citato dal blogger David Nicodemi per sottolineare come i parametri comunemente usati per valutare la qualità dell’aria all’aperto potrebbero non essere validi per considerare l’aria al chiuso.
“Nel 1991 il Ministero dell’Ambiente definisce l’inquinamento indoor come «la presenza nell’aria di ambienti confinati, di inquinanti chimici, fisici o biologici non presenti nell’aria esterna», dove agiscono polveri aerodisperse (Pm10, Pm2.5, polveri ultrafini), composti organici volatili (COV), monossido di carbonio etc. – scrive Nicodemi – Tuttavia, ancora non è diventato oggetto di una normativa specifica; non esiste, in particolare, una legislazione nazionale di settore anche se a vari livelli il problema è stato affrontato più volte. E allora, su quali parametri si fonda lo studio effettuato?”
Al centro delle osservazioni del blogger ci sono quei risultati delle indagini ambientali sostenute dall’associazione AriAmbiente che sono stati recentemente ripresi dal Corriere della Sera e hanno generato un vespaio di polemiche.
Non solo. Come riporta il Corriere, la Procura di Roma – con il procuratore aggiunto Nunzia D’Elia – avrebbe ordinato rilevazioni a bordo dei vagoni della metropolitana per valutare il livello di polveri sottili. Una verifica delle condizioni ambientali che – sostiene il quotidiano di Via Solferino – sarebbe avvenuta dopo la pubblicazione sul Corriere proprio dei dati di Ari Ambiente. La battaglia per scoprire l’inquinamento nelle metro di Roma potrebbe essere solo alle battute iniziali.