“Non ci sto. Voglio esprimere la mia solidarieta’ a don Antonio Coluccia che ieri ha subito una vergognosa e inquietante minaccia e dirgli che non e’ solo: con lui c’e’ tutta la citta’ di Roma e i cittadini che vogliono il cambiamento”. Lo scrive in un post su Facebook. “A San Basilio qualcuno ha disegnato una svastica davanti alla serranda dove presto apriremo una palestra per strappare i giovani alla criminalita’. Volevano intimorirci ma noi andiamo avanti a testa alta. E’ una storia interessante che voglio raccontarvi perche’ la vita di tutti noi e’ fatta di tanti e significativi episodi di coraggio. Ho conosciuto don Antonio Coluccia quando ho visitato la sua struttura di accoglienza nella periferia nord di Roma: un luogo nei pressi della Cassia dove i suoi ospiti -c’e’ chi ha commesso degli errori in passato o per qualche motivo e’ in difficolta’- puo’ cercare un riscatto e riprendere un cammino interrotto. Da allora e’ nata un’amicizia”.
“Don Antonio e’ un prete di strada con il quale, grazie all’impegno di tutte le Istituzioni e dei cittadini del posto, abbiamo deciso di riconquistare parti di territorio a San Basilio sottraendoli alla criminalita’”, ha continuato la prima cittadina di Roma. “E cosi’ abbiamo iniziato a presidiare una strada dove, da anni, ogni notte si spacciava droga: abbiamo riacceso i lampioni che ogni volta venivano rotti, riparato le fontanelle del posto, rimesso a nuovo i giardinetti e, soprattutto, recuperato alcuni locali di proprieta’ del Comune e del Municipio che gli spacciatori per anni avevano utilizzato come base per i loro affari. Con le Fiamme oro della polizia di Stato abbiamo pensato di realizzare per i ragazzi una palestra e con alcune madri del posto anche un dopo-scuola: sono venuti anche due ori olimpici come Roberto Cammarelle e Valentina Vezzali per supportare l’iniziativa. In zona abbiamo anche riqualificato un mercato e illuminato i giardini di un lungo vialone: una festa per il quartiere alla quale hanno preso parte il prefetto Matteo Piantedosi, il questore Carmine Esposito, i rappresentanti di carabinieri, polizia di Stato, Guardia di ginanza e polizia locale; e artisti come Maurizio Mattioli. Lo Stato c’e’. Non ci spaventate”, ha concluso Virginia Raggi.