Roma ricorda i bombardamenti di San Lorenzo e la strage di via D’Amelio

L'Assemblea capitolina si è aperta con un minuto di silenzio. Mentre stamattina a San Lorenzo, la commemorazione con il sindaco Gualtieri e la presidente del II municipio, Francesca Del Bello

Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri alla commemorazione del 79mo anniversario dei bombardamenti del quartiere di San Lorenzo del 19 luglio del 1943.

Oggi l’Assemblea capitolina si è aperta con un minuto di silenzio – chiesto dal consigliere capitolino del gruppo misto Valerio Casini di Italia viva – per ricordare i bombardamenti di San Lorenzo del 1943 e della strage di mafia di via D’Amelio.

Mentre stamattina, a San Lorenzo, si è tenuta la commemorazione del 79mo anniversario dei bombardamenti del quartiere durante la Seconda guerra mondiale. Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco Roberto Gualtieri, che ha deposto una corona di alloro alla base del monumento dedicato ai caduti di quella storica giornata, e la presidente del II municipio, Francesca Del Bello.

“Sono emozionato di essere qui a esprimere la memoria di Roma Capitale, una memoria attiva che va rinnovata e coltivata per una delle pagine e dei momenti più importanti e tragici per la storia della nostra città”, ha dichiarato Gualtieri, intervenuto questa mattina.

“L’esercizio della memoria è più del ricordo, è ricostruire il filo della memoria e del sentimento collettivo nato tra le macerie di San Lorenzo, e che ha costituito un’onda di cambiamento, di civiltà, e di battaglia, verso la strada della ricostruzione non solo degli edifici di San Lorenzo, bensì una ricostruzione più profonda del nostro patto di cittadinanza, dell’idea che l’Italia avrebbe ripudiato la guerra e il nazionalismo, costruendo una sovranità internazionale democratica che è il percorso di unità dell’Europa”.

Nel corso delle celebrazioni è intervenuta anche Valentina Grippo, consigliera alla Regione Lazio: “La memoria di quello che è successo mischia le storie personali di chi l’ha vissuto, e ogni anno ci sono sempre meno persone che possono raccontarle, quindi è nostra la responsabilità di tenere alto i nomi di quelle 1492 vittime”.

Tra i partecipanti alla manifestazione, dal comitato di San Lorenzo ai parroci di quartiere, arrivando fino all’Associazione nazionale partigiani italiani, è intervenuto anche Mario di Maio, partigiano del quartiere, che ha raccontato la sua storia. Di Maio ha poi concluso cantando la canzone del bombardamento di San Lorenzo.

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