A trent’anni dalla legge 257/1992 che ha vietato in Italia l’utilizzo di amianto nelle costruzioni edili, Roma – con un investimento da quasi dieci milioni di euro provenienti da fondi della Regione Lazio – avvia il piano di rimozione dell’eternit in 111 scuole. Si tratta di tutto l’amianto censito in due diverse fasi, nel 2003 e nel 2019, e che metterà in sicurezza gli istituti scolastici superiori di Roma e provincia. Entro la fine dell’anno è previsto l’affidamento degli appalti ed entro il 2023 è programmato il termine dei cantieri. A darne l’annuncio il sindaco Roberto Gualtieri nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Valentini, sede della Città metropolitana.
“Siamo molto orgogliosi di presentare questo piano di investimenti importantissimi, insieme alla Regione Lazio, sulla scuola: dal Campidoglio alla Regione, passando per la Città metropolitana, c’è una squadra che sta facendo un grande lavoro senza precedenti – ha detto Gualtieri -. Parliamo della completa rimozione dell’amianto da tutte le 111 scuole di competenza della Città metropolitana con 10 milioni di euro frutto di uno stanziamento importante della Regione. Queste risorse ci consentono di effettuare questi interventi, di cui 77 nel territorio di Roma Capitale e 33 nella Città metropolitana, e di espletare i bandi di gara entro fine anno”.
“Sarà un intervento risolutivo che rimuoverà in maniera preventiva l’amianto non volatile da tutte le scuole – ha sottolineato il sindaco -, prevenendo i rischi per la salute dei nostri ragazzi: un’azione strutturale e non episodica che si svolgerà nel corso del 2023 con importi diversi per ogni intervento, da 5 mila euro fino a un milione. Uno sforzo straordinario, che si colloca dentro una cornice di interventi sulla scuola molto significativi, basta citare i 130 milioni del Pnrr alla Città metropolitana per 170 interventi di messa in sicurezza delle scuole, oltre ai 3 milioni per le verifiche dei controsoffitti e ai 6 milioni per l’efficientamento energetico di 50 istituti. Si tratta di una mole di investimenti sulla scuola senza precedenti – ha concluso Gualtieri – che testimonia come questa sia una priorità delle nostre amministrazioni; la scuola è il perno della nostra società, della trasformazione e del miglioramento della vita dei cittadini dei nostri territori e per noi annunciare questo piano durante la settimana di riapertura degli istituti è particolarmente bello. È la dimostrazione che c’è una filiera istituzionale che lavora, collabora e mette al centro la scuola”.
IL PIANO
Il piano di rimozione riguarderà 48 scuole del quadrante nord del territorio metropolitano, 41 del quadrante sud e 22 del quadrante est. Sono 77, invece, le strutture collocate nel territorio comunale di Roma. “Sarà un intervento risolutivo che rimuoverà in maniera preventiva l’amianto non volatile da tutte le scuole – ha sottolineato il sindaco -, prevenendo i rischi per la salute dei nostri ragazzi: un’azione strutturale e non episodica che si svolgerà nel corso del 2023 con importi diversi per ogni intervento, da 5 mila euro fino a un milione. Uno sforzo straordinario, che si colloca dentro una cornice di interventi sulla scuola molto significativi, basta citare i 130 milioni del Pnrr alla Città metropolitana per 170 interventi di messa in sicurezza delle scuole, oltre ai 3 milioni per le verifiche dei controsoffitti e ai 6 milioni per l’efficientamento energetico di 50 istituti. Si tratta di una mole di investimenti sulla scuola senza precedenti – ha concluso Gualtieri – che testimonia come questa sia una priorità della nostra amministrazione”.
Tra le scuole interessate, spiccano per rilevanza gli interventi per gli istituti superiori Montale in via di Bravetta (un milione di euro), Tacito di via Vinci in zona Trionfale (960 mila euro), Archimede-Pacinotti di via Montaione in zona Val Melaina (780 mila euro), Via Domizia Lucilla in via Cesare Lombroso al Trionfale (680 mila euro), l’Istituto superiore in Piazza della Resistenza a Monterotondo (540 mila euro), Federico Caffè in via Fonteiana (500 mila euro), J.F. Kennedy in via Nicola Fabrizi (500 mila euro). E ancora: l’Istituto superiore in via Sarandi al Tufello (460 mila euro), la succursale in via del Tufo dell’Istituto superiore Von Neumann in zona Monti Tiburtini (320 mila euro), il Lucrezio Caro in via Venezuela (330 mila euro), il Louis Pasteur di via Barellai in zona Trionfale (300 mila euro), il Tasso-Righi in via Sicilia e in via Campania (260 mila euro) e la succursale del liceo scientifico Galileo Galilei a Santa Marinella (205 mila euro).
Dopo un’accurata attività di ricognizione a cura degli uffici del dipartimento Politiche educative, edilizia scolastica e formazione professionale, si sta adesso lavorando per affidare gli interventi entro la fine dell’anno e aprire i cantieri nel primo trimestre del 2023. Lo strumento è quello dell’Accordo quadro, già utilizzato più volte nell’ambito della gestione del patrimonio scolastico come con i progetti finanziati dal Pnrr, perché garantisce maggiore rapidità ed efficacia lungo il percorso di aggiudicazione degli appalti. “Da quando ci siamo insediati stiamo cercando di mettere in atto un nuovo corso”, ha sottolineato il delegato alla scuola di Città metropolitana di Roma, Daniele Parrucci. “La collaborazione tra enti sta dando risultati importanti. Stiamo dialogando con gli studenti cercando di coinvolgerli per risolvere le criticità, abbiamo trovato una situazione straordinaria che necessita di interventi importanti”, ha aggiunto.
“Tutti gli interventi di rimozione dell’amianto dovranno essere integrati con la natura degli edifici, talvolta anche di importante valore storico, e risultare migliorativi della loro condizione complessiva, ricorrendo alle diverse tipologie di bonifica previste dalla normativa vigente. “Rimuovere l’amianto dalle scuole significa garantire vivibilità e fruibilità, dare luoghi più sicuri per la prima formazione e istruzione e migliorare gli spazi direttamente sotto casa delle persone. Saper programmare e spendere risorse si traduce poi nella possibilità di incidere su questi temi e sulla vita delle persone”, ha detto l’assessore alla Scuola della Regione Lazio, Alessandro Mauri.