Roma: S.Egidio, no didattica per 6 bambini su 10 in periferia

Lezioni in estate per bimbi poveri primarie

Sei bambini su 10 delle scuole primarie delle periferie di Roma non hanno potuto fare lezione tramite la didattica a distanza viste le condizioni di disagio economico delle loro famiglie, prive di strumenti tecnologici o di connessioni adeguate. Lo rileva uno studio condotto dalla Comunita’ di Sant’Egidio su un campione di 800 bambini dai 6 ai 10 anni che frequentano 44 scuole primarie dislocate perlopiu’ nelle periferie di Roma. Le maggiori difficolta’ si sono registrate nelle periferie nei quadranti Sud e Nord.

Il 61% dei bambini intervistati afferma di non aver seguito lezioni online, con una didattica limitata all’assegnazione di compiti senza spiegazioni, via WhatsApp o su registri elettronici. Tra i bambini che hanno seguito lezioni online, dallo studio emerge che l’11% ha svolto didattica a distanza una volta a settimana, il 49% due volte, il 28% tre volte, il 9% quattro e appena il 2% cinque volte. “Piu’ di un bambino su 2 fa lezione una volta a settimana per un’ora e mezza o anche meno, questo e’ un problema”, ha sottolineato il presidente della Comunita’ di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, nel corso di una videoconferenza.

“Temiamo un allargamento delle diseguaglianze, che si possa creare una Serie A e una Serie B dei bambini. Vogliamo fare un appello al mondo della scuola, agli insegnanti, alle associazioni, alle famiglie, alle cooperative che si occupano di quel mondo, perche’ nei mesi di giugno e luglio si apra una fase di recupero perche’ i bimbi piu’ vulnerabili in questi mesi non hanno goduto appieno del diritto all’istruzione visto le minori possibilita’ di mezzi tecnologici per partecipare alla formazione a distanza”. Lo ha detto il presidente della Comunita’ di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, nel corso di una videoconferenza. “Tutti coloro che su base volontaria volessero partecipare – ha aggiunto – alla creazione di una scuola in piccoli gruppi in tutti gli spazi possibili, dai giardini comunali agli spazi all’aperto, alle parrocchie, alle biblioteche. Ci rivolgiamo ai sindaci, in particolare alla sindaca di Roma, perche’ si possano garantire spazi per far recuperare il tempo perduto ai bimbi delle scuole primarie piu’ poveri e vulnerabili”.

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