Questa mattina, nella basilica di Santa Maria in Trastevere volontari della Comunita’ di Sant’Egidio e senza fissa dimora, insieme, si sono raccolti attorno alla memoria di Modesta Valenti, la donna che mori’ 39 anni fa alla stazione Termini perche’, essendo sporca, l’ambulanza si rifiuto’ di portarla in ospedale. Insieme al suo, sono stati letti i nomi di alcune fra le tante persone che da allora sono morte in strada a Roma, fino a quelle di questo ultimo inverno. In ricordo di ognuno di loro sono state accese candele davanti all’icona dipinta in onore di Modesta.
“Gesu’, respinto a Nazareth dai suoi concittadini – ha detto don Vittorio Ianari nell’omelia – si ritrovo’ per strada provando lo stesso rifiuto e la stessa emarginazione vissuta da Modesta, ma lotto’ perche’ quella esclusione non fosse l’ultima parola”. In questo inverno, segnato ancora dai gravi effetti della pandemia, dalla celebrazione di Trastevere parte “un nuovo appello contro l’indifferenza, rivolto a tutti i cittadini e alle istituzioni, e per trovare soluzioni alloggiative”.
Una mobilitazione – informa Sant’Egidio – che continuera’ nelle prossime settimane, non solo a Roma ma anche in diverse citta’ italiane, dove verranno celebrate altre liturgie in memoria di Modesta