Chi l’avrebbe mai detto che il centrosinistra – che in tanti paesi europei fa pendant con ecologismo e sostenibilità – a Roma si trasformi in paladino delle auto e dei commercianti? Probabilmente nessuno, ma è ciò che si sta materializzato in queste prime battute di campagna elettorale in vista delle elezioni comunali a Roma. Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle, alleati (litigiosi) al Governo del Paese ma acerrimi nemici a Roma.
Il casus belli stavolta riguarda la riapertura della Ztl cittadina: in sintesi, si potrà accedere entro i varchi del centro storico solo in certe fasce orarie o in presenza di un permesso specifico. In caso contrario sarà multa. Al centro della disputa la mancata proroga di sei mesi annunciata dall’amministrazione per compensare il mancato utilizzo dei pass (costo: 300 euro annui per i residenti, circa 1000 euro ogni anno per i commercianti) durante il lockdown.
Con il rischio concreto di assistere a multe consistenti sia per i residenti che per i negozianti.
Ma la disputa è interessante perché mette in luce quanto stia cambiando la geografia della politica capitolina, con la sinistra vicina a posizioni storiche della destra romana per via delle proprie contrapposizioni con i grillini della Capitale. Dunque, se il mio avversario è fissato con ciclabili, io PD uso argomenti alla Alemanno per andare incontro all’uso delle auto e per mostrarmi anacronisticamente vicino ai commercianti. Dimenticando, forse, che uno degli obiettivi del centrosinistra sarebbe anche quello di evitare che la destra vinca le elezioni, condannando PD e alleati a un’altra consiliatura all’opposizione.
Nei giorni scorsi, vari esponenti dell’area di centrosinistra si sono dichiarati contrari alla chiusura dei varchi. Tra loro l’ex assessora di Ignazio Marino Marta Leonori e un giovane e promettente esponente del centrosinistra capitolino, Tobia Zevi. Zevi che, su Twitter, ha ricevuto la bacchettata di Enrico Stefàno, tra i consiglieri grillini più radicali sui temi bici e pedonalità: