“La situazione di Roma è diversa da quella al Governo” e il sostegno ad un Raggi bis “è impensabile”.
È la posizione che si sta consolidando nel Pd che, ribadisce Nicola Zingaretti, “è all’opposizione di questa amministrazione. E’ normale pensare anche all’alternativa per evitare che dopo Raggi arrivi un’altra figura di sindaco che faccia continuare il declino di Roma”, l’affondo.
Parole che precisano il senso di quel “Raggi non si deve dimettere” che aveva suscitare polemiche e timori tra i renziani. Cosi’, sebbene non ufficialmente, a un anno e mezzo dalle urne, nel partito romano parte la caccia al futuro candidato sindaco. Una discussione che per ora si concentra più sul profilo dell’aspirante primo cittadino: si punterebbe ad una figura civica di alto profilo.
Inevitabilmente, pero’, già circola qualche nome: dal parlamentare Roberto Morassut all’ex ministro Carlo Calenda (che nonostante la sua uscita dal Pd gode della stima di molti), fino alla consigliera regionale Michela Di Biase (ex capogruppo dem in Campidoglio).
Anche i municipi di centro sinistra producono i loro ‘papabili’, per ora solo in linea teorica: c’è chi vede bene a Palazzo Senatorio una figura civica come Giovanni Caudo (urbanista, ex assessore della giunta Marino ora alla guida del III municipio), chi la presidente del municipio centro storico Sabrina Alfonsi (Pd).
Mentre più a sinistra circola il nome di Amedeo Ciaccheri (minisindaco di Garbatella).
Qualunque sarà la scelta per arginare l’avanzata della Lega in città, il secondo turno sembra inevitabile ed è in quel momento che, se l’asse giallorosso terrà, si potrebbe concretizzare un accordo con i 5s.
Il segretario per ora non sembra porsi il problema e chiosa: “Il Pd è impegnato per costruire l’alternativa e ridare finalmente a questa città una squadra efficiente. Consiglio a tutto il campo del centrosinistra di evitare polemiche, di concentrarsi a costruire un programma, una compagine e cercare figure che sono competitive per vincere”, esorta. “Dice bene il segretario Zingaretti, no un Raggi-bis. Roma ha già dato”, twitta il segretario del Pd Lazio, senatore Bruno Astorre, lanciando l’hashtag #novirginia2.
Quanto alla sindaca, chiarisce che non ha affatto bisogno di allearsi con il Pd avendo una “maggioranza solida” in Campidoglio ma apre a convergenze sui temi in Aula, sia su proposte dei 5s che dell’opposizione. Soprattutto punta i riflettori sui fondi necessari agli enti locali in manovra: “Vediamo come il governo intende anche supportare gli enti locali. Per anni noi abbiamo subito dei tagli, le dichiarazioni sono state tutte a favore di un ritorno agli enti locali quindi siamo fiduciosi”.
In città, nel frattempo, sembra infrangersi la pace sindacale con Cgil, Cisl e Uil che annunciano lo sciopero generale per il 25 ottobre ed una protesta proprio contro l’amministrazione Raggi che prende spunto dalle vicende di due aziende: Roma Metropolitane (la liquidazione controllata) e Ama (l’addio dell’ultimo Cda per il nodo insoluto del bilancio 2017).
I dem romani nella prossima direzione dovranno affrontare non solo il tema dei rapporti con i pentastellati ma anche la questione del segretario: c’è un parte che spinge apertamente per le dimissioni del ‘renziano’ Andrea Casu.
(fonte Ansa di Paola Lo Mele)