Ruocco a Di Maio, sconfitta nasce anche da Campidoglio

Per la deputata 5S non bisogna stare al governo per forza. Mentre Salvini lancia l'Opa su Roma: "Ci faremo trovare pronti"

“Il governo non deve andare avanti a tutti i costi. Io penso che il M5S debba essere al servizio del Paese e ho la presunzione che le 5 stelle del nostro Movimento siano in grado di raggiungere questo obiettivo. Fino a quando sarà possibile farlo da una posizione di governo, ben venga, altrimenti sarà giusto farlo dall’opposizione, ricordando che la finanza è al servizio dell’economia che non ha confini nazionali: non è possibile evitare il confronto con l’Europa per ottenere nuove regole di bilancio e rischi condivisi”. Lo afferma la deputata del M5S Carla Ruocco, presidente della commissione Finanze della Camera, in un’intervista al Messaggero in cui attribuisce a Luigi Di Maio le responsabilità della debacle elettorale.

“Voglio bene a Luigi con cui per anni abbiamo fatto crescere il Movimento, ma c’è una responsabilità politica di questo brutto risultato che non spunta dal nulla ma ha radici lontane: penso all’esperienza di Roma. Sarebbe giusta una riflessione e mi dispiace ma non ho ancora avuto segnali”, dice Ruocco.

E nella Capitale scende in campo anche la Lega – dopo gli “avvisi di sfratto” di ieri alla sindaca Raggi – oggi a commentare è lo stesso Salvini che ospite di Rtl 102.5, alla domanda se il Carroccio si prepari a guidare la città eterna ha risposto: “A Roma siamo il secondo partito ad un pelo dal Pd, in alcune periferie, la Lega ha preso il 36 per cento, con il M5s ampiamente dietro. E’ un segnale dei romani nei confronti della sindaca Raggi”. Per poi aggiungere, quindi, circa l’ipotesi di un sindaco leghista a Roma: “Ci faremo trovare pronti”.

Mentre su una leadership alternativa a Di Maio, la Ruocco osserva che “il Movimento è nato sulla condivisione dei valori, dei temi e dell’azione politica, e non su catene di comando”, osserva. “Abbiamo pagato errori organizzativi e comunicativi. Presentandoci solo nel 7% dei comuni in cui si votava per le amministrative abbiamo dato un’idea di lontananza dagli elettori”, è l’analisi di Ruocco.

“Non siamo riusciti a caratterizzarci come forza politica di rinnovamento, anche per colpa di troppi cambi di linea comunicativa in corsa. Siamo caduti anche noi nella trappola dell’immagine dell’uomo solo al comando che è antitetico al Dna del Movimento. Il voto delle Europee è un voto prevalentemente di opinione su temi generali. Il difetto di coerenza è stato letale”.

Sull’astensione, “il Sud ci ha dato una fiducia enorme alle politiche e aveva molte aspettative. L’errore più evidente è stato quello di limitare il nostro impegno al solo reddito di cittadinanza”, rileva la deputata. In merito alla possibilità di un’alleanza futura con il Pd, “non leggo i tarocchi, penso che le alleanze future debbano essere sui temi e sui valori che fanno bene al Paese, non su altro. Su queste premesse si può parlare con tutti”, conclude.

 

 

 

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