Giuseppe Sala scioglie la riserva. Il sindaco di Milano, con un video su Instagram, ha annunciato la sua ricandidatura a primo cittadino del capoluogo lombardo. Una decisione che arriva un po’ in ritardo rispetto a quanto prospettato dallo stesso Sala nel 2019 e nella prima meta’ di questo difficile 2020. L’annuncio era infatti atteso per la fine dell’estate. E’ arrivato nel giorno di Sant’Ambrogio, festa patronale di Milano, subito dopo la consegna degli Ambrogini d’Oro. Piu’ volte, il nome di Sala era stato accostato negli ultimi mesi a ruoli nazionali, in ipotetici rimpasti di governo, ma il sindaco non aveva mai lasciato trasparire nulla: “Rischierei di essere uno dei tanti che ci ha provato” aveva detto un anno fa. Ora arriva il punto definitivo.
“In piu’ riprese ho sottolineato che volevo essere totalmente sicuro di avere le energie fisiche e mentali indispensabili per impegnarmi per un altro quinquennio. Ora sento che posso farlo. Anzi, sento che voglio farlo”. Una ricandidatura contro se stesso, come l’aveva definita a suo tempo lo stesso Sala, sottolineando l’importanza di una sfida in discontinuita’ con il suo primo mandato. Concetto ribadito oggi: “Non mi candido per completare il lavoro, ma per avviare una nuova fase, che sara’ difficile e faticosa, ma che sono convinto riportera’ Milano ad essere una citta’ di ispirazione per il Paese, per l’Europa e per il mondo”. Una campagna elettorale che sara’ “low cost e breve”, aveva sentenziato lo stesso Sala lo scorso 22 settembre: “Penso che immaginare sei mesi di campagna elettorale, sono anche tanti”. Alla fine, saranno sei mesi, se non di piu’. Sempre che, come ha ventilato lo stesso Sala, le elezioni non slittino causa pandemia (“Siamo sicuri che si votera’ a maggio? Non lo dico per auspicio, ma ricordo che le elezioni Regionali sono slittate di sei mesi”, 27 ottobre 2020).
Sull’altra barricata, il centrodestra deve ancora annunciare lo sfidante da contrapporre al sindaco uscente. Una sfida non facile, tanto che il leader della Lega, Matteo Salvini, e il commissario del Carroccio a Milano, Stefano Bolognini, hanno piu’ volte detto di avere una rosa di nomi pronta sulla scrivania, ma ancora non hanno fatto annunci. Ora, con la riserva di Sala sciolta, tocca a loro annunciare la contromossa giusta per strappare la citta’ al centrosinistra dopo 10 anni. Al momento, ad essere scesi in campo sono solo Paolo Polli, ristoratore milanese che durante la Fase 2 della pandemia ha portato avanti lo sciopero della fame dormendo in tenda sotto l’Arco della Pace, e Giovanni Cafaro, presidente del Movimento Disabili Articolo 14 e ex codista, che si e’ candidato con la Lista Civica Movimentiamoci Insieme.