Salva-Roma: Lega contraria, ma M5S: “Pensi a Siri”

Attesa oggi in Consiglio dei ministri la norma che i pentastellati vorrebbero nel decreto crescita. Ma per i leghisti: "Non esistono comuni di serie A e serie B"

Via dei Fori e piazza Venezia vista da Palazzo Venezia (Foto Omniroma)

E’ attesa nel Cdm di oggi pomeriggio la resa dei conti tra Lega e M5s sulla controversa norma salva-Roma, che i pentastellati vorrebbero nel decreto Crescita.

Ma da parte della Lega la chiusura è totale: “Nessuna norma salva Raggi. Non esistono comuni di serie A e serie B. O si aiutano tutti i comuni e i sindaci in difficoltà o nessuno. La Lega non vota norme che creano disparità. Bene il decreto crescita con le misure per i risparmiatori truffati, per abbassare le tasse alle imprese, riduzione della burocrazia per gli enti territoriali”.

Mentre fonti del M5S sottolineano che la Lega “forse non ha capito di cosa si tratta, visto che parliamo della chiusura di un commissariamento a costo zero che permetterà ai romani di non pagare più gli interessi su un debito vecchi di 20 anni che creò proprio il centrodestra con Berlusconi al governo. Piuttosto la Lega pensi a Siri e alle indagini sui fondi che riguardano anche il loro tesoriere, invece di fare di tutto per nasconderlo”.

Anche per Fratelli d’Italia Salvini dovrebbe fare un passo indietro. Secondo Federico Mollicone, deputato e membro dell’esecutivo romano di Fdi: “Roma non è un comune come gli altri: è la Capitale d’Italia, e Salvini se ne faccia una ragione. A meno che nella geografia leghista sia indicato altro… Faremo una battaglia trasversale per fondi e poteri speciali. In questa diatriba elettorale fra Salvini e Raggi gli unici a rimetterci saranno i cittadini romani.”

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