“Ho avuto la disgustosa sensazione che i ragazzini di Crema siano stati usati da qualcuno per fare battaglia politica”. Così il ministro dell’interno Matteo Salvini che al Viminale ha incontrato i carabinieri protagonisti della vicenda dello scuolabus dirottato a San Donato Milanese e ha poi visto i 5 ragazzi eroi che hanno dato l’allarme, tra cui Adam e Rami che riceveranno per il coraggio la cittadinanza italiana.
Troppa esposizione mediatica per Adam e Rami? “Chiedetelo a chi li ha usati in studio per fare audience – dice il ministro dell’Interno – e li ha usati come una bandiera politica. Io apposta non li ho voluti qua in conferenza stampa, ho cercato di staccare la spina a una vicenda che avrebbe solo fatto male a loro. Ho avuto la disgustata sensazione che qualcuno ha cercato di usarli”. E aggiunge: “Mi auguro che con oggi si chiuda un percorso di vita e mediatico per i ragazzini, per gli insegnanti, per i carabinieri. Conto che da oggi nessuno li usi più”.
Poi commenta le parole di Luigi Di Maio che aveva detto di averlo convinto a concedere la cittadinanza a Rami: “Accolgo i consigli di tutti, ma in questo caso mi sono convinto da solo, prendendomi il tempo necessario per dire sì a ragion veduta e non a capocchia”. Sullo ius soli, Salvini conferma quello che: “Stiamo valutando un percorso per la cittadinanza ai bimbi non italiani che erano nel bus, senza che comporti alcuna variazioni di legge visto che la legge c’è, funziona e non si tocca”.