Sciopero dei medici nel Lazio, adesioni al 90%

A Roma gli ospedali più coinvolti sono il San Camillo, il Sant’Andrea, l’Umberto I

Anche nel Lazio l’adesione dei medici allo sciopero nazionale è stata alta: vicina al 90%, e soprattutto in modo molto omogeneo sul territorio. A Roma, gli ospedali più coinvolti sono stati il San Camillo, l’Umberto I e il Sant’Andrea.

I medici hanno incrociato le braccia anche in Provincia, soprattutto a Latina.

Le rivendicazioni sono le stesse che a livello nazionale, che se nel Lazio sono state amplificate dalla difficile situazione sanitaria. Infatti, seppur la Regione sia uscita dal commissariamento, il piano di rientro da deficit rimane tutto. Ciononostante, il presidente Zingaretti ha assicurato che entro fine anno saranno inseriti nei ranghi della sanità, compresa la stabilizzazione dei precari, ben 3.500 persone tra medici infermieri tecnici.

Il sindacato Anaao Assomed dice che “nonostante le timide aperture dei parlamentari incontrati nelle scorse settimane, restano irrisolte nei provvedimenti legislativi in itinere le istanze avanzate dalla categoria − un finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale 2019 che preveda le risorse indispensabili per garantire i vecchi e i nuovi Lea ai cittadini − il rinnovo del contratto fermo da 10 anni , con le necessarie risorse finanziarie e la abolizione del tetto al trattamento accessorio − la cancellazione dell’anacronistico blocco della spesa per il personale della sanità che frena le assunzioni − il finanziamento di almeno 3.000 nuovi contratti di formazione specialistica post lauream”.

Per la Cisl medici, “lo sciopero di oggi è al tempo stesso il punto finale di un sindacato che non vuole più aspettare promesse e il primo passo di una lunga serie di azioni che dovranno far comprendere ai politici che il tempo delle schermaglie è finito”.

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014