Scontri A1: 9 indagati, anche per attentato trasporti

gip, ultrà romanista Di Tosto è fra gli ideatori

La procura di Arezzo ha aperto il fascicolo per i reati di rissa aggravata, interruzione di pubblico servizio e attentato alla sicurezza dei trasporti per i nove tifosi, tre sostenitori della Roma e sei del Napoli, coinvolti nei disordini di domenica 8 gennaio lungo il tratto aretino dell’Autosole, all’altezza dell’area di servizio di Badia al Pino. Secondo quanto emerge gli indagati sarebbero nove tifosi coinvolti negli incidenti, chiaramente riconosciuti e già sottoposti a Daspo dalle questure delle città di appartenenza, Roma e Napoli. Secondo quanto appreso il numero degli indagati potrebbe aumentare.

A questi primi nove indagati gli investigatori delle questure di Roma e Napoli, con cui la questura di Arezzo lavora in sinergia, coordinate dal pm Laura Taddei, sarebbero arrivati attraverso una comparazione tra i filmati delle telecamere di videosorveglianza dell’area di servizio, quelli di video privati fatti con i cellulari da automobilisti in transito e immagini registrate allo stadio. Molti tifosi durante gli Scontri erano coperti da cappucci e questo rallenta il lavoro di riconoscimento. Le indagini proseguono.

Martino Di Tosto, romanista coinvolto negli scontri tra tifosi in A1, appare dai messaggi sul suo cellulare “quantomeno uno degli ideatori delle modalità con cui i tifosi romani si sono incontrati scientemente coi tifosi del Napoli creando pericolo per l’ordine pubblico”. Lo scrive il gip nell’ordinanza di convalida stabilendo obbligo di dimora e firma. C’erano “chat con tifosi in transito coi quali scambiava messaggi” per recarsi all’autogrill. Un messaggio è: se “arriviamo che li trovamo e stanno dentro all’autogrill, la cosa più intelligente da fa’ è fermasse alla rampa d’uscita quindi sull’autostrada, qui di entraje da davanti”.

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