Scuola: genitori e studenti del Lazio in piazza, no rientro 11 gennaio

prima sicurezza e trasporti

La protesta di genitori e studenti del Lazio in piazza Montecitorio a Roma.

In piazza Montecitorio a Roma, stamattina, genitori e studenti degli istituti superiori del Lazio hanno manifestato per chiedere di posticipare il rientro in presenza a Scuola, a oggi previsto – salvo cambiamenti dell’ultima ora – all’11 gennaio e di provvedere a garantire maggiore sicurezza nelle scuole, dal punto di vista del contrasto alla pandemia, e piu’ investimenti in materia d’istruzione. A indire la protesta il coordinamento dei presidenti dei Consigli di istituto del Lazio. “Scuola in confusione futuro in distruzione” e “A Scuola si’ ma con le condizioni”, si legge sui cartelli esposti da alcuni studenti. “Avremmo voluto che i trasporti fossero stati potenziati con autovetture dedicate a studenti. C’e’ la necessita’ di avere un monitoraggio preciso per i nostri studenti che possa garantire il tracciamento – ha spiegato Annamaria Riccio, portavoce del coordinamento -. Chiediamo di essere invitati ai tavoli dove si decide. Abbiamo fatto numerosi tentativi, ho scritto personalmente chiedendo di essere ascoltata dal prefetto, non ho ricevuto risposta cosi’ come tutti i miei colleghi di tutte le regioni di Italia, nessuna prefettura, se non pochissime, ci ha ascoltati. Abbiamo scritto ripetutamente al ministro Azzolina, non siamo mai stati invitati e mai ascoltati. Siamo presidenti di consiglio di istituto, rappresentiamo tutte le componenti della Scuola e siamo regolarmente ignorati. Pensiamo che le scuole siano luoghi sicuri perche’ messi in sicurezza dal personale scolastico. Il problema e’ fuori, il contagio si trasmette fuori – ha sottolineato -. Ed e’ per questo che vorremmo che si agisse su tutto cio’ che accade fuori per permettere agli studenti di rientrare. Le fasce orarie di entrata e uscita sono inaccettabili, i ragazzi non hanno possibilita’ di fare altro uscendo da Scuola la sera. Attivita’ ludiche, sportive, completamente annullate”.

“Siamo qui per il diritto allo studio dei nostri ragazzi – ha aggiunto Alessandro Felizziani, genitore e rappresentate di classe – che non sono rientrati a Scuola per colpa di una classe politica che non ha voluto. Si parla, si dicono tante belle parole, ma non si riesce a rientrare perche’ non sono stati capaci. Chiediamo coerenza e di mettere in pratica quello che si promette. E’ stato detto dei trasporti, c’erano quelli privati e delle forze armate, ma non si e’ fatto nulla. Rimaniamo con Atac che ha 4 autobus rotti e che non puo’ sopportare questa situazione”. Giacomo C., studente del liceo Pasteur, aggiunge: “Chiediamo serieta’ per la Scuola che e’ un tema fondamentale. Noi vogliamo tornare a Scuola ma con la certezza di essere sicuri. Al momento non riteniamo che sia fattibile il rientro l’11 e non e’ gestibile e in sicurezza tornare a Scuola. I banchi sono troppo vicini. Chiediamo piu’ attenzione e una ricerca maggiore di sicurezza”, mentre Daniele C., rappresentante dell’istituto Pacinotti Archimede, sottolinea: “Non vogliamo scegliere piu’ tra diritto alla Scuola e diritto alla salute. Chiediamo con forza provvedimenti seri. Ci siamo stancati di questi rientri che sono rientri spot. Bisogna investire su spazi, trasporti, e potenziare l’organico. Noi continueremo finche’ non saremo ascoltati”.

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