Nel Lazio solo un nido su quattro ha il certificato d’agibilità statica, che attesta le condizioni di sicurezza dell’edificio, contro una media nazionale del 42%. E ancora: solo il 26% ha il collaudo statico, che dovrebbe essere redatto prima che una costruzione sia destinata al suo utilizzo.
‘La Repubblica’ anticipa alcuni dei dati del focus sui nidi del Rapporto ImparareSicuri 2019 di Cittadinanzattiva, che sarà presentato il 26 settembre all’Istituto della Enciclopedia Italiana, alla presenza del ministro Lorenzo Fioramonti.
I numeri, mostrano una fotografia preoccupante dello stato delle scuole dei più piccoli.
L’indagine è stata effettuata su un campione rappresentativo di 140 nidi, di cui 106 a Roma.
Bassi i dati sui certificati di prevenzione incendi e su quelli d’agibilità igienico-sanitaria. Entrambi fermi al 27%.
Il Lazio è invece all’avanguardia dal punto di vista dell’alimentazione: il 96% dei nidi ha la mensa interna, contro una media nazionale che dell’83% e il 95% delle cucine assicura anche diete speciali.
«Tuttavia – rileva Elio Rosati, segretario regionale di Cittadinanza – Roma Capitale ha creato innumerevoli disagi alle famiglie di ogni ordine e grado anticipando al 31 luglio il termine per la presentazione delle domande di esonero parziale per la refezione scolastica (prima era il 30 settembre, ndr), annunciandolo solo online».
Due giorni fa il M5S ha bocciato una mozione delle opposizioni che chiedeva la proroga del termine.