Sono 230 gli studenti del Mamiani sospesi per aver occupato, l’8 novembre scorso, lo storico liceo romano e provocato danni che ammontano a 9.600 euro, che dovranno essere risarciti dalle famiglie degli occupanti. A raccontare la vicenda è il dorso locale del Messaggero.
Hanno imbrattato con della vernice spray di colore nero le pareti di alcuni corridoi, scardinato un armadio, acquistato quest’anno, e danneggiato in maniera irreparabile alcune attrezzature sportive. Ancora: sono state sparpagliate e gettate a terra attrezzature elettroniche, come dei videoproiettori e casse acustiche, è stato danneggiato il pc della palestra, scassinati gli armadietti dei professori, occlusi gli scarichi di bagni e lavandini, forzate le serrature delle porte, rotta una bacheca in legno e vetro dei primi del Novecento. Questo è quanto lasciato dagli studenti dopo l’occupazione dello storico liceo Mamiani di Roma, scrive il quotidiano romano.
Pieno centro, frequentato da giovani che in larga parte hanno alle spalle solide famiglie. Nessuna deviazione imputabile direttamente alle difficoltà sociali od economiche, tanto per intenderci, che pure scontano invece altre realtà di periferia dove – guarda caso – l’onda delle occupazioni non si è neanche alzata. E per loro, per questi ragazzi, faciloni nell’offendere un’istituzione come appunto la scuola, sono stati adottati dei provvedimenti in conformità al regolamento scolastico. Ben 230 studenti sono stati sospesi mentre i danni conteggiati dalla direzione, che ammontato a quasi 9.600 euro, verranno adesso ripartiti tra le famiglie degli occupanti.
Nulla di nuovo in realtà – casi legge sul Messaggero – perché il regolamento del Mamiani parla chiaro: per chi occupa e lo fa con violenza in sfregio alle regole e al rispetto che si deve al mondo dell’istruzione seguono da anni dei provvedimenti. «Lo abbiamo sempre fatto – spiega la dirigente Tiziana Sallusti – i ragazzi ne sono perfettamente consapevoli, chi occupa e lo fa in questo modo, danneggiando ambienti e dotazioni va incontro a delle conseguenze». È un principio lineare: ogni azione, come nella fisica, porta a delle conseguenze, l’assurdo è assistere a una storia che si ripete come se nulla bastasse a porre un freno.
Nella rendicontazione dei danni e della relazione inviata all’Ufficio scolastico regionale si legge quanto fatto dalla direzione del Mamiani la sera stessa dell’occupazione, informando tramite circolare caricata sul sito dell’Istituto le famiglie e gli studenti: “Si richiede a tutti i genitori di intervenire tempestivamente per fare desistere i ragazzi. Si comunica che verrà sporta immediata denuncia presso le autorità come già annunciato dall’Ufficio scolastico regionale con la nota contenuta all’interno di un documento inviato ai dirigenti già a settembre e, come previsto dal regolamento d’istituto, verranno sanzionati”. I ragazzi individuati come responsabili e partecipanti sono stati sospesi “da uno a quattro giorni – prosegue la Sallusti – con un solo giorno da trascorrere a casa”. Peserà questo sul bilancio dello studente in vista della fine dell’anno? “Chiaramente sui comportamenti – conclude la preside – ma chi ha 9 manterrà quel voto, ci mancherebbe”. Che pure i “bravi” – conclude il Messaggero – hanno dimostrato come sono bravi a mettere a soqquadro e danneggiare una scuola.