Alla fine se in tutte le scuole romane i riscaldamenti non sono partiti in tempo per il gelo di questi giorni è colpa della Protezione Civile. Insomma, prendetevela con loro se i vostri figli sono rimasti al freddo. Figuriamoci che cosa sarebbe potuto succedere se avesse nevicato. Ma aggiungiamo noi: per sapere che avrebbe fatto molto freddo basta andare su qualsiasi sito di meteorologia fin dai primi di gennaio.
“Non c’è stata alcuna segnalazione da parte della Protezione Civile di Roma” di una possibile allerta meteo per il gelo e quindi non si è aperto alcun tavolo per gestire la riapertura delle scuole e l’accensione dei riscaldamenti negli edifici dopo le festività natalizie. Lo dice l’ingegnere Domenico Leccese, responsabile della Gestione, progettazione, costruzione e manutenzione impianti di riscaldamento e di condizionamento dell’Unità organizzativa Impianti tecnologici del Simu Si è quindi operato sulla base di una comunicazione diretta del sindaco e non sulla programmazione seguita a una allerta come avvenuto alcune volte in passato.
Ma cosa è successo in passato? “Nel 2012 (Roma fu sommersa dalla neve, ndr) c’era stata una allerta della Protezione Civile e si era aperto un tavolo di crisi per programmare. Non è arrivato nulla il 5 gennaio di quest’anno, quindi ho suggerito l’accensione anticipata di due ore – dice Leccese – Visto però il freddo, abbiamo anticipato di altre due ore accendendo i riscaldamenti alle 3, ritenendo congrua una pre-accensione di cinque ore prima dell’inizio delle lezioni. Il fatto che si è inoltre deciso di accendere i riscaldamenti sabato alle 18, quindi 33 ore prima dell’apertura dopo le festività non è che assicura al 100% che lunedì tutto sia funzionante perché noi comunque gestiamo gli impianti in via telematica e non direttamente sul luogo”.
L’accensione dei riscaldamenti funziona in questo modo: “Quando si imposta una programmazione il server comincia a chiamare una per una le centraline dei singoli edifici. Alcune non hanno preso subito la programmazione e sono partite più tardi. Bisognava quindi allertare le scuole in cui la programmazione non era partita, ma non si poteva fare fare perché sabato non avevamo accesso alle scuole per eventuali interventi. Per farlo ci deve essere una programmazione a monte con l’allerta meteo della Protezione Civile comunale che avvisa il sindaco e quindi si apre un tavolo. A noi, però, non è arrivato nulla dalla Protezione”.
Insomma, un meccanismo rigidissimo.