Pesava oltre 325 chili il bancale di droga, sequestrato dalla guardia di finanza a Latina, bruciato nel termo inceneritore di San Vittore del Lazio. Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Latina, all’esito di una sentenza di condanna in primo grado emessa dal Tribunale di Latina nei confronti di due cittadini pontini arrestati in flagranza di reato per detenzione di sostanza stupefacente finalizzata allo spaccio, hanno proceduto, quindi, alla distruzione dello stupefacente. I 325 chili di hashish erano suddivisi in circa 3 mila panetti per una successiva lavorazione ed immissione in commercio.
Ad insospettire i finanzieri era stata la presenza di una coppia di coniugi, entrambi quarantenni che, con atteggiamenti e movimenti ambigui, in tarda serata si aggiravano nei pressi di un noto centro commerciale di Latina. Dopo averli visti accedere nei sotterranei che davano accesso a dei box auto privati, i finanzieri decisero di seguire la coppia rimanendo sopresi nel notare la donna fare da “palo” e il marito, all’interno di uno dei box auto, intento ad armeggiare la sostanza stupefacente. L’ingente quantitativo di stupefacente sottoposto a sequestro, uno dei più importanti avvenuti negli ultimi anni sul territorio della provincia pontina, avrebbe potuto fruttare circa 4 milioni di dosi che, se immesse in consumo, avrebbero consentito un guadagno illecito stimato in oltre 3 milioni di euro. Ma tutti i 325 chili di droga sono stati distrutti.