Serpentara, quando la periferia romana funziona (ed è sicura)

Pochi problemi di sicurezza e trasporti pubblici dignitosi: alla scoperta del quartiere popolare di Roma Nord

Nel caos di Roma – tra montagne di rifiuti, mezzi pubblici assenti e traffico infernale – esiste un quartiere periferico in cui si vive bene. Ogni volta che si accosta il termine ‘periferia’ a ‘Roma’, la mente va ai problemi sociali di Tor Sapienza o Casal Bruciato, alle zone della Capitale dove la sicurezza percepita è bassa, in cui i servizi pubblici essenziali non esistono. Eppure l’esempio di Serpentara è importante per capire quanto sia utile – per la sicurezza e la vivibilità di un quartiere non centrale di una grande città – avere una varietà sociale tra chi vi abita. E impedire così che interi quartieri diventino degrado puro o zone off limits sul modello delle banlieue francesi.

Stiamo a Roma Nord, in uno spicchio compreso tra la Via Salaria e il Viadotto Giuseppe Saragat. A Nord Fidene, Colle Salario e il Grande Raccordo Anulare, a sud il Tufello e Montesacro.

Un residente spiega a Radiocolonna il segreto che rende Serpentara un quartiere tranquillo, vivibile, che esce dagli schemi della solita periferia romana sinonimo di far west.

“Serpentara va divisa in due parti, nella prima ci sono case private e qualche casa popolare e nella seconda un mix di case popolari e abitazioni date da poliziotti e forze dell’ordine – spiega – unire edilizia popolare e case di forze dell’ordine s’è rivelata una scelta intelligente, visto che nel quartiere, salvo casi rari, non ci sono grandi problemi di sicurezza.”

Le problematiche però non mancano, visto che il decoro lascia a desiderare, il verde pubblico abbandonato a se stesso e l’AMA fa il minimo indispensabile per svuotare i cassonetti. Un po’ come in tutta Roma, a San Giovanni come a Serpentara.

Sul fronte dei trasporti la situazione è discreta, ma migliorabile. C’è il 90 che parte proprio da Serpentara e arriva a Termini. Ci sono le vicine stazioni ferroviarie – Fidene e Nuovo Salario – che collegano il quartiere con Tuscolana, Trastevere e Fiumicino ma manca l’infrastruttura che farebbe fare un cambio di passo importante a tutta la mobilità di Roma Nord: il prolungamento della B1 fino a Bufalotta. L’amministrazione comunale guidata da Virginia Raggi sembra propendere per il ‘people mover’ tra Jonio e Bufalotta, 4 km da percorrere su vagoni a fune su rotaia. Quella municipale di Giovanni Caudo bolla l’idea come ridicola e punta sul prolungamento della B1. E insieme a lui anche tanti romani che sognano di avere anche la loro fermata della metro.

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