Nove arresti delle Guardia di finanza a carico di una banda di rapinatori e narcotrafficanti tra le province di Roma e Rieti. Otto sono finiti in carcere e uno agli arresti domiciliari. Tutti sono ritenuti responsabili della pianificazione di furti e rapine ai danni di Istituti di credito ed esercizi commerciali, nonché parallelamente coinvolte in attività di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Coordinati dalla Procura di Roma, gli specialisti del G.i.c.o. del nucleo di Polizia economico-finanziaria hanno smantellato il gruppo riconducibile a Lorenzo Saracchini 65enne pluripregiudicato, che si è affermato nel panorama criminale romano poiché coinvolto, nel corso degli anni, in noti fatti di cronaca: tra questi, in particolare, la rapina commessa nel marzo 2010 quando, membro di un commando di cinque uomini armati e travisati – composto, tra gli altri, da Lucio Russo, di 60 anni, e Daniele Russo di 44 anni – aveva preso d’assalto una villa nel quartiere Eur di Roma, sequestrando le vittime e pretendendo la consegna del denaro e dei beni di valore. In seguito era fuggito in Spagna, dove, nel 2012, era stato rintracciato ed estradato in Italia.
Come ricostruito nel corso delle indagini, Saracchini ha continuato a pianificare meticolosamente reati che non sono stati portati a compimento soltanto grazie all’intervento delle Fiamme gialle. È il caso della rapina sventata il 2 ottobre 2017 all’Ufficio postale Lido di Ostia, dove furono arrestati i suoi due complici, Giovanni Costa e Carlo Boschetto entrambi di 66 anni, che nel giorno dedicato al pagamento delle pensioni, avevano tentato il furto a bordo di un’auto rubata, parzialmente travisati e armati di pistole. Saracchini, uscito indenne da quell’episodio, si era poi riorganizzato con i vecchi sodali Lucio Russo e Daniele Russo, e con l’aiuto di Giuseppe Santanastasi di 63 anni, aveva pianificato un furto ai danni di un laboratorio di oggetti preziosi sul Lungotevere dei Mellini della Capitale. Il piano prevedeva di agire di notte e forzare la cassaforte dopo essersi introdotti all’interno dell’esercizio attraverso un foro praticato nel solaio dell’appartamento disabitato al piano superiore: anche in questo caso, nonostante la il foro fosse quasi stato completato, un imprevisto sopralluogo del custode dell’abitazione e l’arrivo dei militari aveva impedito il furto.
Le indagini hanno poi consentito di dimostrare come i reati contro il patrimonio non costituissero l’unico settore criminale. La banda infatti “arrotondava” con il commercio di stupefacenti. Per questo traffico Saracchini aveva altri collaboratori: Silvano Eusepi (64 anni), Silvano Cerroni (75 anni) e Angelo Pappalardo (64 anni). Nel novembre 2017 l’intervento dei finanzieri aveva permesso di trovare Cerroni ed Eusepi in possesso di un chilo di cocaina. Nei confronti degli indagati Lorenzo Saracchini, Daniele Russo, Lucio Russo, Carlo Boschetto, Giovanni Costa, Silvano Eusepi, Silvano Cerroni e Angelo Pappalardo è stata disposta la custodia cautelare in carcere, mentre nei confronti di Giuseppe Santanastasi è stata applicata la misura degli arresti domiciliari.