Shoah: tre nuove pietre inciampo davanti alla Questura di Roma

in memoria del vice brigadiere della polizia Pietro Ermelindo Lungaro, della guardia di polizia Emilio Scaglia e della guardia di pubblica sicurezza Giovanni Lupis.

Sono tre le pietre d’inciampo che sono state collocate di fronte all’ingresso della Questura di Roma. Sono in memoria del vice brigadiere della polizia Pietro Ermelindo Lungaro, della guardia di polizia Emilio Scaglia e della guardia di pubblica sicurezza Giovanni Lupis. Una cerimonia che si e’ tenuta alla presenza dei familiari delle vittime. “Un’iniziativa che rientra in un progetto molto piu’ ampio”, ha affermato il capo della polizia Vittorio Pisani. Altre pietre d’inciampo sono state collocate in altre Questure.

Inoltre l’associazione “Italia Israele Cosenza un giusto tra le nazioni Angelo De Fiore” ha donato un quadro alla Questura di Roma in memoria del poliziotto De Fiore che salvo’ numerosi ebrei. L’opera e’ stata realizzata da un agente della stradale di Cosenza. “Un gesto estremamente significativo, fortemente voluto da noi per quello che rappresenta e per quello che dovra’ rappresentare nella memoria collettiva”, ha detto il Questore di Roma Carmine Belfiore, “un monito non solo non dimenticare e ad approfondire un periodo buio che oggi deve servire come base per nuova civilta’ e democrazia”. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha ricordato che i tre poliziotti eroi furono “torturati e uccisi perche’ scelsero di stare dalla parte giusta, quella della resistenza all’occupazione nazifascista per riscattare l’Italia dall’abisso in cui era stata gettata”.

Tra i presenti alla cerimonia, oltre al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e capo della polizia Vittorio Pisani, ci sono stati il prefetto di Roma Lamberto Giannini, il questore Carmine Belfiore, il sindaco Roberto Gualtieri, l’ambasciatore di Israele in Italia Alon Bar, la presidente dell’Unione delle comunita’ ebraiche italiane Noemi Di Segni, il presidente della Comunita’ ebraica di Roma Victor Fadlun, il cardinale Angelo De Donatis, il presidente della Corte d’Appello di Roma Giovanni Meliado’.

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