Non voleva sposarsi con uno sconosciuto in un Paese che quasi non conosce, ma restare in Italia e diventare medico chirurgo. Una decisione tutt’altro che sostenuta dai sui familiari, che la minacciavano, picchiavano e controllavano scrupolosamente ogni suo contatto o movimento: dai messaggi sul telefono ai programmi in tv. Così, la 14enne coraggiosa si è ribellata ai genitori e al fratello violento e ha denunciato tutto ai carabinieri della stazione di Ostia.
Subito sono scattare le misure cautelari -con il divieto di avvicinamento e di comunicazione alla persona offesa – nei confronti dei due genitori – il padre di 44 anni e la madre di 40, entrambi del Bangladesh, indagati per i reati di maltrattamenti in famiglia e tentata induzione o costrizione al matrimonio, in danno della figlia 14enne convivente.
Lo scorso 13 novembre, la 14enne aveva denunciato ai carabinieri di Ostia che per diverso tempo è stata vittima di comportamenti violenti e oppressivi – sistematiche violenze fisiche e verbali – in particolare da parte della madre e dal fratello, ogni volta che si ribellava al rispetto delle rigide regole della religione islamica. I suoi familiari le imponevano di indossare il velo islamico, controllavano le sue conversazioni telefoniche e l’utilizzo della televisione, le impedivano di frequentare i suoi coetanei fuori dalla scuola, anche picchiandola ad ogni suo rifiuto di sottostare a tali imposizioni. Tutti comportamenti e regole condivise dal padre – che si dimostrava omissivo e connivente – e che voleva che la figlia si sposasse anziché continuare a studiare, pur sapendo che il suo sogno era quello di diventare un chirurgo.
Nella denuncia la 14enne ha anche raccontato, infatti, che da circa un anno i familiari avevano iniziato a dirle che doveva sposare un suo connazionale in Bangladesh, persona a lei del tutto sconosciuta; alle rimostranze della minore che rappresentava alla madre che voleva proseguire gli studi, veniva anche picchiata. L’ultimo episodio, secondo quanto denunciato, si è verificato il 13 novembre 2021 quando la madre e la sorella maggiore, che si trovavano in Bangladesh, la informavano che stavano acquistando un burka per lei e che stavano tornando per prenderla e portarla in Bangladesh, per darla in sposa ad un connazionale. La vittima ha manifestato allora il proprio dissenso al fratello e e lui l’ha schiaffeggiata violentemente facendola cadere a terra e sbattere la testa contro un armadio. A seguito di tale episodio, la minore, temendo che la madre una volta tornata in Italia la portasse effettivamente in Bangladesh per farla sposare, è scappata di casa e si è recata dai carabinieri di Ostia per denunciare i fatti, per poi essere collocata in una struttura protetta.